giovedì 7 febbraio 2019

fatevi i gatti vostri 1233 " il mercante di Venezia"

Avevo uno specchio molto bello per via d'un formato  molto grande ma banalissimo per qualità ossia  di quelli di mondo convenienza che vengono dati per poche lire di corredo a una camera. Ne abbiamo anche noi uno ovale che spesso compare sullo sfondo del rotolo dormiente.
Avendolo trovato a un cassonetto pensai," va a finire che qualcuno lo rompre e grande così chissà quante disgrazie gli porterà". Così lo imballai tra due cartoni robusti e lo misi in magazzino. Poi prima di Natale, siccome mi impacciava nei movimenti obbligati tra la morsa e l' incudine e temevo di romperlo, lo schizzai da retro con un po' d'acido muriatico e poi lo appoggia a nvecchiare  fuori dal box nella piccola striscia di terra dove coltivo alloro salvia rosmarino, nipitella timo e qualche pianta di peperone piccante. Avere un orto in maremma di quasi 600 metri e chiamare orto una stricia di 5 metri per 80 cm mi par buffo ma è l'arte d'addormentarsi. Ho imparato da don Luigi. Un giorno venne al barre cor un nuomero di topolino e quando Ampelio ni disse "Oh Don Gigi ma che leggi topolino?", lui ni rispose "che vòi, oramai so vecchio sogno delle grandi tope ma m'accontento di guardà queste figurine di topine, nela vita bisogna sapessi accontentà specie quando le primavere diventano dimorte".

La settimana scorsa mentre, pe levammi un pochino di casa,  passeggiavo per una calle di Venezia, vicino a casa nostra, ti vedo uno specchio cor una cornice importante esposto in una botteca di antiquariato modernariato." E' antico vello specchio?" n'ho chiesto. " In tutta onestà- mi ha risposto l'antiquario- non saprei dirle la cornice l' ho fatta mettere io ed è anticata, lo specchio era malridotto ma è la sua bellezza pensi che ne avevo uno simile ed è andato via appena esposto comunque costa 300 euro.

"Io ne avrei uno altrettanto vecchio o invecchiato che dir si voglia ma di formato quasi doppio e cor una cornice maravigliosa ma me lo voglio levare da casa perché quando ci passo davanti mi fa la pancia e un lo sopporto più."

"Sono tempi duri e compro malvolentieri- mi ha risposto- ma se si contenta del giusto ne possiamo parlare" "Va bene in settimana nova gli porto la foto poi se gli piace e ci si trova d'accordo glielo porto a bottega cola barca perché a piedi un ce la faccio a camminare". E ci siamo salutati.
Ora trovare una cornice perfetta pe lo specchio mi pareva cosa assai complicata ma a trovarla anche un po' più piccina andava benone perché cor diamante il vetro lo so tagliare. Sotto casa nostra a Livorno c'era un vetraio e da ragazzetto durante le vacanze ir mi babbo pe un fammi sta a strasciconi pe la strada mi mandava da Torquato così si chiamava il vetraio a danni mano e a mparà quarcosa si sa mai un avessi avuto voglia di studià. Grandi cose un e mparai ma a taglia e squadrà sì mi rieciva perche anche da piccino avevo forza nele mani e cor diamante serve una pressione decisa, senza paura sennò s'intacca a balzelli e dopo quando vai a rompelo invece di separassi co na riga diritta si scheggia.
Mi metto allora  a guardà su Internet e ala fine ti vedo na cornice che pareva fatta apposta per mi specchio
la vendevano a Napoli,  180 euri più le spese di spedizione. A vedella pareva un fine ottecento ma in tal caso il prezzo mi sembrava incredibilmente basso mentre per una imitazione diventava troppo alto.
Du conti  a mente, se no specchio metà der mio l'aveva venduto a trecento... il mio incorniciato lì dentro ne valeva almeno 500 ma lui m'avrebbe detto che più di 350 non si poteva vende.  Levate un po di tasse  era difficile che mi desse più di 100 120 euri  e allora che facevo scambiavo i soldi ammesso di non rimetteci e lavoravo aggratisse. Bisognava parlare col propietario dela cornice
 ma Ebay sta bene attenta a non fatti mettere numeri di telefono o email per non fassi baipassare nelle compravendite e poter esigere la su mediazione.
Così penso se è Napoletano di sicuro unè uno che  dorme e gli mando un messaggio consentito ovvero solo con testo che non indichi tel o mail
e ni dico caro lei la su cornice mi servirebbe, le anticipio che  gliela posso pagà solo in contrassegno (i napoletani so brava gente ma a pigliallo n culo è un attimo)ma ho bisogno di scambiare qualche considerazione con lei,  allego la foto del quadro che ci voglio mette dentro lo guardi bene e mi sappia dire.
Ho creato una immagine a sommo studio co de topi su na scala a partire dall' alto per ogni gardino i topolini indicano un numero e letti uno dopo l' altro un numero di cell. di sette cifre.

s'era pe andà a tavola e mi sona il telefono:
Una voce molto accentata mi fa: "Guagliò sto parlando col servizio segreto?"
"Complimenti per aver capito al volo"
"Ca nisciuno è fesso ma il sistema è ingegnoso assaje"
"Quella cornice sembra un fine ottocento ma il prezzo non è adeguato e se è un falso è cara."
"Signore mio la cornice è un fine ottociento origginale ma solo per metà, una base e una altezza sono d'epoca, i lati opposti sono stati ricostuiti una ventina di anni fa da un bravo artigiano visto che trattiamo extra internet quanto mi vuole offrire?"
"Non posso offrirle più di 80 diciamo cento con la spedizione."
alla fine ci siamo virtualmente stretti la mano a 130 spese comprese.
La cornice è arrivata 3 giorni dopo era stupenda. C'ho lavorato su solo per infilare lo specchio che ho dovuto ridurre leggermenete.
Quando ho mandato la foto l' antiquario mi ha detto" lo porti, senza vederlo si dice male" ed ho capito che il marpione aveva visto l'affare e gli interessava.
Se I napoletani sono furbi e i Livornesi sono convinti di poter prendere pel culo mezzo mondo un attempato antiquario veneziano non è il primo locco che si lascia abbindolare.
"Hanno fatto un buon lavoro ma il restauro interessa più della metà della cornice e lo specchio è troppo sottile per essere d'epoca." sono state le prime parole dopo un accurato esame.
"Non mi dirà che non si vende a 7  ottocento euri?"
"IMPOSSIBILE  bisognerebbe tenerla li anni ed aspettare il cliente giusto ma qui la roba deve entrare e uscire, posso offrirle 150 euro".
"Ommammamia pensavo di farcene  400."
Scuoteva la testa ma vedevo che continuava a girare intorno allo specchio.
Guardi proprio per non farle fare il viaggio a vuoto le posso dare 30 euro in più.
Vi risparmio il tiremmolla degno della Casbah di Algeri
alla fine quando io ero sceso a 300 e lui si era piantato sui 200
ho giocato la carta di  Picche che si dice quando una te la vole dà ma tira fori la scusa der mal di testa pe fa la preziosa
in tar caso a Livorno ni si dice 


"Amore bello 
visto che dici picche
 mi porto via  l' uccello 
e ti lascio ale  pasticche"
 
Così ho detto" mi dispiace ma un ci rientro e ho rimbracciato lo specchione come per portallo via."
"Lo poggi lo metta a terra  per carità che non si rompa ecco 250 e chiudiamo il negozio"
Centoventi euri di guadagno netto mi stavano bene pe no specchio da cassonetto e un quarto d'ora di lavoro anche se sapevo che lui paziente non lo avrebbe dato via a meno di 5 seicento euri. N'ho dato la mano e ho preso i 2 e cinquanta.
Questo però  è l' oggetto che nìho lasciato in bottega, badate quant'è bello! Avessi avuto la casa adatta avrei tenuto anche quello.
Bona Giornata
Dante

4 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Dante Venezia on line dalle ore 16:00 alle 20:00

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  2. Caro Dante l' idea del numero in segreto è troppo carina!Non so se l'avrei capita subito. Per la carta di Picche rido ancora ma davvero le avete nel repertorio livornese? O te le inventi tu in maniera estemporanea. So che ne hai la verve e la capacità. Sono rimasta a bocca aperta invece vedendo la meragiglia di quello specchio. Poi sei pure troppo onesto hai fatto un guadagno veloce e non complicato è vero ma sai l'antiquario quanto ci fa sopra? Comunque è vero che ci deve calcolare microparti di affitto di luce, di immondizie, di suolo pubblico, quindi stando in Italia non è mai troppo quel resta in mano.
    Complimenti anche da Valerio se ne realizzi uno simile a quel prezzo te lo compra al volo per lo studio!
    Bacioni
    Patty

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  3. Storia affascinante, e pure col lieto fine 😃 (Quanto a me, sono arcisicura che mai e poi mai sarei riuscita ad elaborare quel codice segreto, e men che meno a decifrarlo!)

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  4. Veramente bello. Notevole l' idea per comunicare il numero e comunque divertentissimo il resoconto. Come sempre fai vivere le storie. Se ti fossi dedicato al teatro chissà quante cose deliziose avresti sfornato. Mi pare infatti che le gustose scenette di vita che ci racconti con dovizia di particolari si prestino particolarmente ad essere recitate in tempi brevi di 20 minuti mezz'ora e quindi adarttissime al palco teatrale.
    Un affettuoso saluto da
    Giovanni Martinelli

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