venerdì 11 gennaio 2019

fatevi i gatti vostri n. 1208 " pensieri da divano Dino Dante e Colombo"

La morte, per complicazioni dovute all’alzheimer e a una forma di demenza senile, di Peter Falk, indimenticabile protagonista dei telefilm del Tenente Colombo, ci  addolorò talmente da da averci tenuti lontani dai suoi telefilm per  parecchi anni direi quasi tutti quelli della vita di questo nostro blogghe, sebbene Colombo fosse stato uno dei momenti catalizzanti nella vita sociale del Bar Nado. Oserei dire che un gran pezzo della nostra vita da bar attraverso gli anni settanta e gli anni ottanta sia stata scandita dai momenti in cui Ampelio accendeva la tv messa sulla mensoola in alto nella saletta e con un Tutti zitti ora per piacere dava l' avvio alla visione della Saga dei McCain col mitico Zebb o a uno dei tanti episodi di Colombo.
Il fortunato rinvenimento di centinaia di videocassette in un cassonetto durante la mia visita in toscana a fine novembre mi ha rimesso tra le mani numerosi fil della fortunata serie televisiva. Solo una decina sui numerosissimi che furono girati ma sono bastati per farmi riprendere in mano il video registratore e introdurre le prime cassette. Che fascino! Le cassette che avevano rimpiazzato il proiettore in 8 e in super 8 erano state la gioia degli anni tra l' 80 e il 2000, il cine in casa a basso costo! Il proiettorino colla pizza che si sbobinava lo avevo avuto in regalo da Don Luigi che aveva affidato a me e a Dino un vecchio esemplare dell' oratorio. Funzionava bene ma i film non si trovavano e io e Dino eravamo costretti a rivedere sempre la solita roba. Coll' arrivo degli anni 70 non ci furono film da vedere in casa, s'era grandini e si andava al cinema magari con qualche bella cosciona da smarmicciare e sbaciucchiare nell'ultima fila con un cappotto grande che copriva tutti i nostri approcci fisici in ultima fila con una montagna di gusci di semi e noccioline sotto i piedi. Poi verso l' 80 venne il betamax della sony ma era caro e nessuno di noi lo comprò. Ampelio ne prese uno pel bar, usato, ma si ruppe presto e finalmente sortì fori il VHS. Che magia! Allora il cinema ritornò prepotentemente nelle nostre vite. Io doppiavo tutto, copiavo cassette le aprivo le aggiuntavo. Credo, a tutt'oggi, con quelle arrivatemi come fortuito regalo di Natale, di superare le 1000 unità. Poi venne ir DVD ma non m'è mai piaciuto per andare avanti e indietro faceva casino e quanto a smagnetizzarsi aveva li stessi  problemi dele cassette in più si graffiava il laser del lettore saltava e io che amo tornare avanti e indietro ci doventavo matto. Ora basta infilare una chiavetta nekl televisore e vi metti quanti film ti pare ma questa è un'altra storia,  torniamo a Colombo ché il divagar m'è lieto ma una volta attaccato un discorso è d'uopo anche arrivare alla conclusione del medesimo. Dunque i film di Colombo. Ne avevo visti 4 o cinque prima dell' arrivo degli amici a casa nostra ma come Dino s'è seduto in salotto e ha visto le cassette ha detto: "ora faccio una di quelle indigestioni..." e così, bruschetta Colombo e vino, vino polenta e Colombo,  Colombo pizzette e vino, cambiava il mangiare ma il vino e Colombo erano strutture portanti dei nostri pomeriggi. Che gioia pensare alle Trombanti, Sama e Zanza coi peli ritti dal freddo a suonare pella strada e noi stesi con due buzze come cocomeri a guardare Colombo. Il rivedere tanti episodi ci ha  dato anche  l’occasione per ragionare sui perché questa figura di poliziotto sia  rimasta così familiare e non solo per noi: molti critici la chiamarono “fenomenologia di Colombo“. Per prima cosa, certamente in modo inconsapevole (i primi episodi furono realizzati alla fine degli anni 60), Colombo è una serie televisiva di quelle  che oggi si definirebbero interattive: sapendo chi è l’assassino, lo spettatore segue l’indagine partecipando attivamente alla ricerca degli indizi, partendo da questo dato: il gioco non è la rivelazione dell’autore del delitto ma è come il tenente Colombo arriverà a scoprirlo. Questo meccanismo reiterato per tutta la serie storica sviluppa un modello di immedesimazione con il tenente, assolutamente unico. Molto si è parlato del meccanismo, anch’esso ripetuto, per cui gli assassini sono persone altolocate, luminari nei loro campi specifici, personaggi pubblici e di sofisticata cultura, che si trovano a confrontarsi con l’apparente trasandatezza e umiltà del nostro eroe.evocando quindi una sorta di rivincita sociale nell' uditorio di estrazione proletaria ma lascio queste analisi ai sociologi dato che io e Dino non ci riconosciamo in alcuna casta, né dei paria ne dei rajà ne di quelle che stanno nel mezzo a queste due.
Secondo noi la chimica psicologica con la quale è impastata il telefilm va ben oltre questo schema: nell’atto finale dello svelamento, mentre “il cattivo” perde ogni sicurezza e sprofonda nello sconforto, arrendendosi all’evidenza delle proprie responsabilità, Colombo non si pone mai come arrogante giustiziere, ma agisce verso l’autore del delitto con un atteggiamento di umana pietà, lo tratta quasi con simpatia, con quell’ammirazione con la quale si è rapportato verso il suo ruolo pubblico per tutta l’indagine. Attenzione: non lo giustifica, non è un “buonista”, ma comprende che l’uomo è vittima del proprio peccato e sarà la sua stessa coscienza a rendergli conto dell’atto criminale. Per finire, tutte le gags che compongono l’ossatura del soggetto della trama (nella serie degli anni 70 è sostenuto da adeguate sceneggiature) e cioè, l’insistenza delle domande in maniera sempre un pò buffa, il racconto della vita familiare del tenente (una moglie che non appare mai ma che è ben presente nella vita del poliziotto) e tutto ciò che lo rende immediatamente riconoscibile: l’impermeabile stropicciato, i capelli perennemente spettinati, il cane abulico, l’automobile catorcio, rende il telefilm comprensibile dai piccoli ai più grandi, ognuno, cioè può scegliere il particolare più divertente.
E’ per tutti questi particolari e per l’accuratezza con la quale vengono presentati che i telefilm di Colombo rimarranno ancora per molto tempo un’apprezzata serie televisiva anche, speriamo per  le nuove generazioni e Peter Falk potrà rivivere ogni volta nei panni dell’eroe buono, mentre a noi non ci  verrà mai  a noia di seguirlo nelle sue indagini.   





6 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Dante & Dino Venezia on line stamattina fino alle 12

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  2. Ciao Dante ce li hai dei film di Colombo da passarmi o anche i link? ma non quelli di emule, non mi funziona. Bello questo ricordo di Colombo. Quando mi tolgo dalle palle spero ne scriverete uno anche per me. Aspetto grazie
    Amedeo

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    1. Amedeo so Dino,dante aiuta Holly e Costanza cola pasta. Non li fa sti discorsi a bischero finché ci sei ci sei. Un ci pensa quando un ci sarai pù si scriverà s'è tirato lo sciacquone ed è sparito vella caata d'Amedeo.
      Pei film se ci aiutano Dani o Zanza domani ti si mettano.
      Stai in gamba brodo
      Dino

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    2. Grazie Dino
      lo so che scherzi. Armeno t'ho fatto scrive un commento. Aspetto fiducioso
      i filme no quella cor falcione.
      Ame

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  3. Mi associo alla richiesta di episodi Colombo fatta da Amedeo al quale faccio tanti auguri per la sua salute, sono certo che con quel carattere saprà dare del filo da torcere a tutte le avversità.
    Grazie in anticipo
    Giovanni Martinelli

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  4. L'ho trovata una bellissima analisi: segno che la polenta agliara e la fettunta conciliano assai le meditazioni profonde ☺️

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