martedì 27 febbraio 2018

Fatevi i gatti vostri n.882 " Grottesque in Rome" ♫


Ormai diverse settimane fa , la nostra amica e lettrice Patty, da Roma ci ha scritto una mail narrando una sua disavventura occorsa in occasione di una

performance casalinga di burlesque. Dandoci il permesso di pubblicare in un post la scenetta umoristica nella quale si è trovata a far da protagonista ci

invitava a riscriverne i contenuti nel modo che più ci fosse piaciuto. Patty scrive meglio di me che sono grafomane ma scorrettissima nella forma e nella

sintassi quindi non ci ho messo proprio le mani e regalo alla lettura di chi ci segue questa gustosissimo raccontino augurandoLe di essersi perfettamente rimessa e  di aver avuto il ritorno sperato dal suo apprendistato, meglio se con gli interessi. Mi sono permessa di arricchire il testo con alcune immagini di repertorio che 

NON RITRAGGONO PATTY  
chiaro? L'unica di noi che fisicamente le può somigliare un po' è Samatta nella foto col cilindro e l'abbiamo messa tanto per rendere l'idea. La musica un po' ironica è eseguita dalle Trombanti Daria e Marina che si alternano, al piano Dino alla batteria Ampelio. Per sentirla cliccate sul mio nome in grosso dopo i baci

Un caro saluto a Patty e Valerio che ci sono vicini ci leggono e ci commentano da una decina d'anni. 

Baci    Z A N Z A
 

             Grottesque in Rome

Care Dani e Zanza e Ragazze del Blog tutte, vi racconto una piccola disavventura domenstica che mi ha reso impresentabile per una ventina di giorni. 
L'accaduto è in stretto riferimento con il mio apprendistato in qualità di burlesque dancer. Se volete farci su quattro risate o commentarlo in un  vostro post ritenetevi libere di farlo e consideratelo un mio modestissimo contributo a quel tipo di risata che, di solito, scaturisce spontaneo allorché si vede una persona fare un capitombolo, prendere una torta in faccia, compiere in ogni caso una goffaccine che, senza conseguenze gravi mette comunque il malcapitato in una situazione ridicola. Al liceo andavo bene in italiano ma non sono più abituata a scrivere, quindi, se ritenete il mio resoconto abbastanza ridicolo, siete autorizzate e riscrivere in forma più carina quanto  vi racconto.

Ecco i fatti. 

Dalla lettura delle vostre esibizioni natalizie, in abiti burlesque, avevo maturato anche io il desiderio di prendere qualche lezione dal vivo. Chiesi i consigli di base a Zanzara, che aveva scritto di aver studiato a Roma  e poi, dietro suo suggerimento, mi rivolsi ad una delle tante scuole che sono presenti nella mia città . La mia insegnante è americana, leggermente sovrappeso e in piena maturità ma si muove con tanta professionalità e abilità da farne una tra le performer più ammirate sulla piazza. Partivo con una discreta dote, costituta dall' aver fatto un po' di danza classica da piccolina e qualche anno di danza moderna da grandicella, detta dote era  rinforzata da un assetto fisico ancora decente per le mie 37 primavere e mezza. Bionda naturale,  alta 1,72 e peso 58 chili. Porto la taglia 42 o la 29 americana, coppa b (II  proporzionata ma un po' scarsa) . Come quasi tutte le mie coetanee ho qualche segno di maturità.... leggi: cellulite e smagliature nei posti più scomodi. Si  tratta, tuttavia, di accidenti che con le calze e i costumini usati in questa disciplina vengono mascherati piuttosto bene. Alla prima lezione la maestra mi  ricopre di complimenti e pronostica per me un radioso futuro. Alla seconda, ridimensiona il suo entusiasmo perchè prendo uno strappo allo psoas e torno a casa zoppicando. La terza lezione la faccio da invalida e la premurosa maestra, comprendendo la mia difficoltà a provare spaccate e alzate di gamba oltre la testa, decide, saggiamente, di introdurmi alla routine della sedia più quieta ma ricca di elemnti seduttivi. 








Movimenti  dunque assai sexy ma da eseguire lentamente sfruttando la sedia come appoggio per metter in mostra gambe, sedere, petto e quant'altro possa rendere il numero il più hot possibile. Rimedio un "brava" che mi riempie di orgoglio e torno a casa zoppicante, sempre, ma gongolante. Nel frattempo mio marito, che è al corrente di questo mio nuovo hobby e che ne ha condiviso l'entusiasmo iniziale, comincia a chiedermi conto di quanto ho  appreso. 
Molti anni fa  siete stati testimoni virtuali delle nostre nozze e sapete che risalgono ai tempi di Splinder, ci possiamo quindi definire una coppia abbastanza rodata. Stiamo molto bene insieme, adoro mio marito e lui mi manifesta identici sentimenti. Ciò non ci esime da litigate quotidiane, in massima parte per  per cavolate, il che, secondo mia madre, è il sale delle unioni. 
Non abbiamo figli e non ci vediamo troppo perché Vale è molto preso dal suo studio di avvocati associati che, recentemente, ha ingrandito accrescendo , di conseguenza, i suoi impegni economici e professionali. Io cerco di riciclare in mille modi le mie competenze in fatto di moda. Ho lavorato per lunghi anni in un atelier di mia zia a via Condotti, i risultati non sono granché come gratificazione finanziaria ma l'impegno è tanto e  la sera  torno a casa distrutta. Distrutto lui, distrutta io la vince spesso il sonno. Cosi la nostra intimità è costretta ad avvalersi di ore mattutine rubate al riposo, prima che scatti la fase di preparazione all' uscita.
Un po' stressata e delusa da questa routine, che si prolunga da tempo, ho visto nel burlesque una ventata di frizzante novità da introdurre solo ed esclusivamente in casa anche se non trovo niente di scandaloso nelle persone che decidono di trasformarla in una attività artistica da svolgere in pubblico. Decido allora di regalare a me stessa e a mio marito una serata insolita nella quale sfoggiare tutta la sensualità (e già mi viene da ridere) appresa nelle mie poche lezioni di burlesque. Così una sera lo costringo addirittura a rinunciare alla cena e lo scaravento sul letto con una frase minacciosa dalla quale trapelano interessanti promesse: "Stattene lì buono buono, guardare e non toccare, altrimenti... niente premio!"
 Probabilmente pensa che io sia diventata scema ma da maschio classico italiano ha recepito la tempesta ormonale nell' aria e accetta, di buon grado, la consegna. In 5 minuti ritorno col mio costume di scena, luce abbassata e musica ad hoc.

 
 Eseguo qualche passo di danza con movimenti molto soft perché mi fa ancora male l' inguine, poi con cappello e sedia inizio la routine, presento i miei punti di forza nella maniera più convincente e comincio a riscontrare i segni di approvazione nel mio sparuto pubblico di un solo spettatore. La routine dura circa 5 minuti che culminano con lo strip tease vero e proprio,

E' volato il bustino, caduta la gonna, slacciato il reggiseno. Mi restano solo le mutande e la sedia come strumenti di seduzione. Sciolgo il fiocchetto laterale del tanga, lo lascio cadere lungo l'altra gamba, metto un piede sulla sedia (è una posa un po' hard ma in fondo, davanti a me  ho mio marito e i suoi occhi piantati addosso  non mi imbarazzano anzi.... Mi appoggio con la mano alla spalliera, faccio per salire in piedi sulla sedia e proprio mentre sollevo il secondo piede le mutande  incastrate non  so come sotto la gamba della sedia mi prendono le dita del piede al laccio,  mi sbilancio verso la spalliera, la sedia si ribalta e io volo al di sopra ricadendo pesantemente sulla sedia stessa. Risultato: ematoma enorme sulla pancia, gran dolore alle coste, gran botta sul naso con copiosa fuoriuscita di sangue e taglietto sul sopracciglio destro dal quale fuorisce un rosso vivacissimo zampillo. 
La nostra serata finisce al prontosoccorso dove, mentre aspettiamo, Vale contina a dirmi: "adesso penseranno che ho corcato (preso a botte) la mogliettina inquieta." 
Torniamo a casa alle 2 di notte  passate e,  ovviamente, ci addormentiamo esausti.
Patty

6 commenti:

  1. Grazie! Quale onore hai confezionato quelle due misere righe come se fossero un opera letteraria. Bellissime le foto e per niente volgari, Samantha è magra come me ma fa un figurone. Ma lo sapevi che si usa dire "arrivederci Roma" quando si vuol sottindendere che ci sono poche speranze positive, in un affare, nel recupero della salute, nel rientro di un credito, nel caso mio del recupero del senno!" Appropriatissima.
    Bacioni a tutte
    Patty

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  2. Boia dé Signora come ci deve esse rimasto male il principe der Foro.Dopo tutta vella roba esposta finì all' ospedale. Un s'offenda ma è per qullo che l' iniziativa ale donne è pericolosa meglio ammanettalle ar letto. Ma mi levi una curiosità di quale foro è principe suo marito?
    Amedeo

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  3. Ho dimenticato di fare i complimenti a Samatta una TOPA stratosferica non so cosa darei pe potella portà in classe. Fra te e Zanzara mi farete stiantà il cuore.
    Amedeo

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  4. Amedeuccio caro,
    ci sono donne alle quali può anche piacere l'ammanettamento e uomini pure, quando è un gioco però non quando è una imposizione come sembri vederla tu.
    Per Foro di Roma, per traslato si intende l'ordine degli Avvocati, un principe è uno bravino. Che tu poi maliziosamente alluda a un altro foro è palese e a casa siamo in due ne puoi trarre le deduzioni. Riconosco però che in dieci anni di presenza sui blog col prence non ci avevo mai pensato.
    Ciao rimettiti in salute e vai a prendere qualche lezione di vita da quelle stupende ragazze ché da solo a casa con la mano amica ci si può anche divertire ma si socializza poco.
    Un bacetto
    Patty

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  5. Rimango piacevolmente e costantemente stupita dalla grazia che Patty riesce a usare nel rispondere a tutti e in particolare all' indisponente e irrispettoso Anonimo. Lo bacchetta ma mi sembra la fata turchina con Pinocchio.
    Delizioso il resoconto della disavventura, prosa elegante che anche in tema hot fa comprendere tutto senza mai dire una parola di troppo. Una principessa!
    Un abbraccio
    Anna Ferrari

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  6. Condivido tutto quello che ha detto Anna su Patty.
    Lettrice attenta, educatissima sempre presente nei commenti e mi piace molto leggerla un resoconto davvero ben scritto. Dalle costruzioni e dall' eleganza delle perifrasi sembri avere fatto studi classici. Brava
    Dante

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