martedì 20 febbraio 2018

Fatevi i gatti vostri n. 875 " a ma rcord " ♫


Siccome mi sento male da fa schifo cor una tosse boia, l'occhi lustri er naso che mi gocciola stasera approfitto pe fa ir post pe domani, perché quelllo che morì di notte lasciò un monte di cose incompiute. Donque invecchiando tendo alla commozione perciò voglio subito passare a un argomento meno intenso di quello del post di ieri ma sempre legato alla mia sfera delle emozioni sperando che queste qui, d'emozioni, le possa risognà stanotte che sarebbe proprio un bel sognare. Lunedì avevo parlato del liscio alla Filuzzi senza dar troppe spiegazioni. Non mi par giusto nei confronti dei Bolognesi e di tutti gli Emiliani e Romagnoli che mi hanno sempre accolto a braccia aperte  nelle mie fughe oltre appennino. Cominciamo colla Filuzzi che copio da fonti internet più autorevoli della mia memoria. Poi cercherò di inserire nel blog vari video che tra l'altro mi aveva richiesto Patty (prencentrence)

La Filuzzi è l'interpretazione fatta a Bologna e nella sua provincia degli stili musicali e coreutici propri del Ballo liscio e nasce, come tutti i lisci italiani, dalla contaminazione dei nuovi balli di provenienza centro-europea (mazurka, valzer e polka) con i balli tradizionali preesistenti.
Alcuni tra i pochi testi esistenti (si può citare la Storia della Filuzzi bolognese dal 1903 al 1970 di Roberto Artale) indicano il 1903 come anno di nascita della Filuzzi; altri [1]indicano come già nel 1900 vi fossero almeno due società di ballo (Aida e Aquila) a Bologna, in via del Pratello, in cui si praticavano e si insegnavano balli alla filuzzi. Sicuramente il processo di trasformazione del modo di ballare e di suonare è avvenuto con continuità dal 1870 circa (periodo in cui entrano prepotentemente in Italia i valzer, le mazurke e le polke) in poi.
La Filuzzi quindi ha due componenti tanto fondamentali quanto ovvie: musica e ballo. Musica da ballo, certamente, che giustifica il ballo, e ballo, che ha bisogno della musica.
Per quanto riguarda l'origine del nome Filuzzi non vi sono certezze. Alcune teorie lo fanno derivare dall'abitudine di alcuni ballerini di spostarsi rapidamente (filare) da una balera all'altra. Altre teorie fanno derivare Filuzzi da filò (ambiente di aggregazione tipico della società contadina a cavallo tra diciannovesimo secolo e ventesimo secolo). Altre ancora dai filari delle viti... Per quanto è noto oggi, il nome Filuzzi compare per la prima volta negli ultimi anni del diciannovesimo secolo per identificare una società di ballo operante in quegli anni a Bologna, anche se pare che in tale società si praticassero balli non "filuzziani".
Leonildo Marcheselli, detto "Nildo" (Longara di Calderara di Reno, 20 luglio 1912  Bologna, 24 giugno 2005), è stato unmusicista italiano. È il più importante esponente (tanto da esserne considerato il padre) della Filuzzi, il liscio che si suona a Bologna e nella Provincia di Bologna.

 
Penso a quanto m'ha scritto, ierlaltro, Amedeo sulle abitudini di alcune sue compagne di scuola (e se su Amedeo posso aver dubbi non dubito su quanto mi riferiscono Patty e il Parmigiamino).  Bei tempi da schifo questi d'ora!. Se c'è una persona che non è bacchettona son proprio io: "la morale -si dice a Livorno- è la carta igienica di chi ha r culo sudicio" (vale a dire che i peccatori si mostran spesso come moralisti)
Comunque di fronte al quadro attuale  penso con rimpianto alle paradisiache visioni delle cosce delle ballerine filuzziane e delle loro cugine romagnole. Erano così belle che, per quanto ballassi benino e trovassi sempre una partner, qualche volta mi piaceva anche stare sulla sedia a perdermi in quelle visioni. Ma erano ragazze serie lorolì mica si fotografavano il culo e dintorni per una schedina da 10 euri o perché un idiota glielo chiedeva pe poi mettele ala berlina sula rete.. 
Erano semplicemente seducenti e ti  facevano intravedere nei volteggi  e nelle rotazioni della gonna, cosa ti sarebbe toccato in premio se eri tanto in gamba da: farle primeggiare nel ballo, se eri serio, se lavoravi e se pensavi a una vita fatta di lavoro, di casa di bimbi e di tortellini.
Io  tra i tanti requisiti richiesti mi fermavo al ballo e al fatto di studiare con quarche mediocre speranza di doventare un insegnante. In realtà studiavo in maniera discontinua e pur ballando bene non primeggiavo nelle velocissime piroette della Filuzzi nè nelle acrobazie romagnole. Avevo però un un fisico asciutto e robustissimo e un viso decente che adattavo alla situazione ovvero: a seconda dei luoghi che frequentavo radevo i baffi oppure li lasciavo.
A Bologna la rasatura perfetta era gradita mentre le romagnole avevano un debole per il pelo. 
A Bologna andavo per lo più col treno, costava poco e d'inverno era calduccio, Come arrivava la stagione più mite, invece, inforcavo il mio morini corsaro e affrontavo il passo del Muraglione,  scavalcavo i luoghi natii del duce e approdavo a Monghidoro noto per altri e meno tetri natali, quelli di Gianni Morandi. 
Le romagnole nel ballo erano meno veloci e forse meno seducenti (nel senso del ti fo vedere e non ti fo vedere) ma decisamente impressionanti per fisicità, la polca si balla saltellata e prevede anche qualche presa atletica che innalza la ballerina sulle spalle.  Potendo contare su buon assetto fisico riuscivo a fare volare anche delle bellezze che, quando erano asciutte passavano i 60 chili ma più spesso occhieggiavano ai 65 e passa. (nei video sezione Romagna vedete delle belle stazze ma che si muovono con una leggerezza incredibile video 5, nel video 4 si vede un volteggio che facevo guasi sempre  compiere alle mie partners raccattando anche dell' applausi). Anche lì le ragazze erano disponibili e generose ma soprattutto fondamentalmente perbene, anzi perbenissimo erano sciolte, disinibite, forse ma mai tegami, Non frequentavano guasi mai più di un ragazzo per volta e una che a me ci credeva parecchio venne perfino a trovarmi al Bar Nado.  Si chiamava Natasha. Passata la guerra e dimenticato il duce il su babbo che, per sua dannazione, l'avevano si chiamato Benito. Era doventato segretario della locale casa del popolo odiava i fasci e le tre figliole l'aveva chiamate Katia (da Katjusha) Natasha e Ljuba in omaggio ala Russia che ni pareva ir paese de sogni. Si vede che era un omo destinato a rimané fregato fin dala nascita. Se guardate  il  primo  video della sezione Romagna, dove balla Chiara, potete immginà che ragazza era Natasha, perchè il fisico era ir medesimo e  la reazione di quando la videro entrare al barre fu conseguente. Barabba mi disse con ammirazione: "boia Dantino che popò di prosciutti che hai trovato lassù"e  Dino, sarcastico, come sempre aggiunse: "questa pe mangialla  a morsi bisogna fa na squadra coi turni" Don Luigi che era un tecnico mi sussurrò:" bada Dantino un la fa mai montà sopra leilì perché se si move male  ci tocca portatti a Pisa pe fattelo raccomodà! Quando mi capitò coll' ortolana che era di questa stazza, i Pisani ,stronzi come sono, me ne tagliarono più di mezzo e ci si fecero ir trapianto per sè ma ni ando male perchè a loro ni avvizzì e ni seccò e a me m'e ricresciuto meglio di prima come quando si pota na pianta". Don Luigi era noto per queste figure retoriche a base iperbolica specie se avevano un chiaro riferimento alla sfera sessuale.
All' epoca  però avevo una grande difficoltà a innamorarmi, diciamo che mi invaghivo ma mi passava ala svelta e così qualche delusione l'ho seminata tra le mi ballerine che si aspettavano certo  di più. Ma anche io un pezzettino di cuore ce l'ho lasciato di là dall' appennino. Ne è la prova il fatto che   a distanza di tanti anni ho ancora nel capo i fruscii di quelle gonne che ruotavano mostrando gambe tornite e il calore di quelle belle poppone ansanti  e sudate.
Nel primo video c'è la polca che ho sonato io nel post precedente coll'armonica
negli  altri dei bei balli  stile alla "Filuzzi" che a Bologna per la cronaca si pronucia Filussi 
Ho suddiviso in due sezioni: Emilia e Romagna per evidenziare meglio le differenze nei due stili di ballo.
 
ringrazio Carlo Pelagalli e Tiziofolk per questi stupendi archivi di ballo messi a disposizione in rete 
 
EMILIA (ballate alla Filuzzi)
video 1


video 2




  video 3

 


ROMAGNA

video 4

  

video 5

  

video 6

 

2 commenti:

  1. Che bel regalo Dante! nei video di riferimento c'è anche la scuola di ballo fonola e ho corretto tutti i miei errori nella mazurka. Ho provato e riprovato tutto, peccato che Vale è un pezzo di legno. Come stile il filuzzi mi pare più elegante ma anche le polche romagnole ti strappano gli applausi. Bello spaccato di vita. E la Natasha che fine ha fatto poi?
    Un abbraccio e grazie grazie grazie
    Patty

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  2. Ampia e documentata dissertazione sul mondo del ballo in ER arricchita di una gustosa aneddotica che spazia dal duce alle case del popolo, dalla Filuzzi al liscio dal liscio alle moderne gare di ballo e tutto con l'attenzione di chi molto di tutto giò lo ha vissuto con partecipazione diretta. Bravo, come sempre
    Giacomo e Anna

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