venerdì 26 giugno 2020

fatevi i gatti vostri 1527 "Livorno e le barche"

Ore  5,18 prencipio a scrive il blogghe. Continuo a fa io la redazione perché a Venezia regan il casino magno Holly ha una caviglia che un la move, Dante la schiena bloccata e l' unici due che possano mette in campo una minima vigorià so le du anime der blogghe Dani e Bobby il lavoro di trasferimento del magazzino medicinali ha preso na piega lunga e perfino i calcoli più prudenti sul tempo necessario si son rivelati ottimistici. Oggi ho fatto l' apertura ale 4 e mezzo, tanto pe cambià, da n anno la fo sempre io coll'aiuto der Ciampi. Anche se la gente non arriva mai prima dele 7 e mezzo c'è da lavà disinfettà tutto e poi mi piace preparammi la colazione in veranda col fresco e il pc davanti. Dino ha promesso che oggi mi porta in barca e alle 8 la mi mamma mi dovrebbe dà il cambio. Ieri sera ha preparato la borsa friga col mangià per noi e si potrebbe sta via vin verso le 5 del pomeriggio. Spero di potemmi fidà perché se è vero che Dino ha prencipiato ad andà in mare co Dantino che erano bimbi,  oltre a conosce un po' il mare, sula barca un è bono a fa na sega nulla. Intendo pe l' apparato motoristico. Così se co Dante sei guasi sicura di tornà a casa anche se il motore ha problemi co luilì nvece ti poi preparà a telefonà a quarcheduno che ti venga a prende. Di mio la barca un ce l' ho perché il mi babbo, stanco di sciupà il poco tempo libero a sistemalla, la regalò al povero Barabba e quando luilì è morto nel 2016 è andata in perdizione e l' hanno buttata via i su parenti, Per fortuna Dantino ar mi babbo  gli fece mantené il posto ner fosso 

e a fine stagione dello scorso anno ha portato lì una barca che teneva a Follonica dala su zia. Tanto lì ne aveva n altra. Di barche e biciclette Dante un ha mai penuria. Avé un posto ner fosso der resto è guasi una fortuna



 perché, come saprete, a Livorno l'acqua è parecchio più in basso del piano città e in tutto, a contalli davvero proprio tutti, i posti barca ariveranno al massimo a 3000 che su na popolazione di circa 200 mila anime un so davvero na sega considerato anche l' amore che noi livornesi s'ha per il mare e la pesca. Inoltre la barca è un ber modo pe piglià r sole senza bruciatti perché movendoti di continuo còci come il pollo nel girarrosto, tutta uniforme mentre suli scogli ti ustioni e spesso vieni a chiazze specie se t' addormenti. In più in barca ti poi gnudà come cazzo ti pare e al massimo ci pole esse qualche coglione che ti guarda cor binocolo. Data la penuria di posti barca, avénne uno è guasi un miracolo. Ad oggi gli ormeggi esistenti sono costituiti, oltre a quelli distribuiti lungo i fossi cittadini e di cui sono titolari numerose associazioni e circoli nautici, dagli approdi presenti all'interno del Porto Mediceo che  fra gli altri appartengano alo Yatching club e Azimut Benetti, nonchè dai tradizionali porticcioli: il Nazario Sauro, i moletti di Ardenza e Antignano,






 il porticciolo di Quercianella e il Chioma. Ad essi si aggiungono i posti barca disponibili presso alcuni stabilimenti balneari: i bagni Tirreno (ex Trotta), i Bagni Nettuno,  i bagni  Pancaldi, i bagni Lido e i Bagni Onde del Tirreno . Un cenno particolare meritano proprio i porticcioli o i c.d. "moletti", come vengano chiamati a Livorno, perchè rappresentano da sempre luoghi di aggregazione sociale che hanno visto il succedesi di ntere generazioni d' appassionati della pesca e del mare e costituiscano tutt'oggi piccoli centri vitali nel tessuto urbano dei loro rispettivi quartieri.  Tra questi  s i porticcioli di Ardenza, Antignano e Quercianella sono qualificati "approdi turistici" mentre il porticciolo Nazario Sauro e Chioma 
sono qualificati "punti di ormeggio" analogamente ai fossi medicei. La caratteristica di queste strutture è quella di costituire vere e proprie darsene riparate dai venti, delimitate da pennelli in cemento armato (i  moletti) protetti sul lato esterno da riconoscibili massi di cava, dove in origine trovavano riparo le imbarcazioni adibite alla pesca di rete.


 La fisionomia  di queste piccole darsene e di gran parte dei muri di contenimento e degli edifici che fronteggiano alcune di esse (v. ad es. Antignano e Quercianella) è rimasta presso che immutata con il passare degli anni e rappresenta un richiamo visibile e accattivante alla tradizione marinara di Livorno.  E così v' ho raccontato un pezzettino dela mi Livorno
domani vi racconterò come è andata.
In cineteca trovate  I guerrieri dela notte, ecco un po' di recenzione
Baci Zanza






UNA SPETTACOLARE FUSIONE DI GENERI, TRA SOTTOCULTURA
 UNDERGROUND E CITAZIONI CLASSICHE.
Recensione di Annalice Furfari


New York, 1979. Cyrus, leader carismatico della gang più agguerrita della città, convoca, in pieno Bronx, una convention notturna delle bande giovanili della città. L'obiettivo è proclamare una tregua delle guerre continue che pongono le gang una contro l'altra e coalizzarsi per mettere sotto scacco l'intera New York. Durante il meeting qualcuno spara al potente Cyrus. La colpa dell'omicidio ricade sulla banda di Coney Island, i Warriors. Le altre gang scatenano, allora, una spettacolare caccia all'uomo, mentre i nove "guerrieri" tentano di tornare nel loro territorio.
Un adrenalinico e vorticoso viaggio notturno in una New York da far west. Una terra di nessuno, facile preda di giovani delinquenti che rispondono allo sbando e all'emarginazione sociale con l'adesione sentita e convinta a una bandiera. Che non è quella a stelle e strisce, ma ha i colori sgargianti della divisa che indossano come una seconda pelle. E che non si toglierebbero mai, anche a costo della vita. Una vita ufficialmente sregolata, ma che segue in realtà una disciplina da soldati e le leggi di un capo e dell'appartenenza a un gruppo che schiaccia, e al contempo protegge, l'individuo.
Non è un film di guerra, quello diretto da Walter Hill, né un western o un musical, ma ha la spettacolarità dei tre generi fusi in uno shaker folgorante e memorabile, tanto da meritarsi lo status di cult. Perché la fuga notturna e metropolitana dei Warriors, intenti a schivare gli agguati nemici, ha la tensione incalzante di un action thriller, le dinamiche di un film bellico, la solennità di un western, i costumi e i brani di un musical. Il tutto concepito con uno stile visionario degno di un incubo allucinatorio dai colori psichedelici e la colonna sonora elettro-dance, sotto la direzione di un regista che pesca a piene mani nella sottocultura underground tipicamente anni '70 e la inframmezza a citazioni classiche tratte dalla storica "Anabasi" di Senofonte.
Come in ogni western che si rispetti, conta l'ambientazione in esterni, che però qui è rigorosamente metropolitana, esaltata da una notturna fotografia bluastra, macchiata qua e là da sprazzi di colore. Ma il luogo simbolo di questa eccitante avventura on the road è la metropolitana, protagonista assoluta della memorabile sequenza di apertura, luogo elettivo di caccia di tribù urbane di guerrieri pellerossa senza macchia e senza paura. Che, armati di mazze da baseball, spargono una spettacolare e irrealistica violenza priva di sangue

5 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
    ===============================================================================
    Le risposte a questo primo commento sono riservate allo staff. I nostri lettori possono commentare seguendo le consuete modalità.
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    redazione: Zanza on line dalle ore 19:00 alle 21:00 (se il Ciampi mi riporta al barre sennò chiamate chi l' ha visto).

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  2. Bella Livorno... l acqua è proprio bassa, le foto sono ben rappresentanti.... epperò duecentomila abitanti e la squadra di calcio in serie C ? ... il grande Livorno !! come mai ??

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    1. Sì dala strada all' acqua c'è un bel salto. Il Livorno ha bisogno del Mago Merlino so quelli di Pisa che hanno offero le mogli ai dèmoni purche noi si sprofondasse in C.
      Gran giornata di mare oggi, mi mancano solo le patate attorno e l' arrosto è fatto
      Zanza

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  3. Quello lì dove si vede il ponte e la scalinata che scende fino agli ormeggi è per caso il fosso dove Dante si immerse per ritrovare l' armonica buscandosi la broncopolmonite? Bello comunque salire in barca e partire altro che sabbia lettini e ombrelloni con bambini che strillano e mamme che strillano più di loro per richiamarli per me il mare sarebbe o isolotto semideserto con pochi buoni amici o barca forever.
    Divertiti, sono certa che Dino ti riporterà ma non ti vergogni a spogliarti in barca con un signore tanto più anziano sebbene amico?
    Bacioni
    oggi commento slogged dal vecchio livejournal perché sono col cell e mi fa impazzire quando cerco di entrare in gmail
    Patty

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    Risposte
    1. Boia che giornata Patty mi sembra che m'abbiano rifatta nova. Figurati se mi vergogno di Dino m'ha vista cresce. E poi a Dino se gli legassero quattro donne gnude addosso sarebbe capace di di chiedini se gli vanno a piglià un bicchier di vino. Un è di quell' altri eh sta tranquilla ma è sempre stato così il comlimento di oggi è stato: certo Zanzina sudi da fa schifo sei guasi peggio di Dante. Sono arrostita.
      Pel fosso Dante si buttò nel fosso si a ripiglià l' armonica che aveva buttato via perché un gli riesciva d'imparalla.
      A presto
      zzzzzanza

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