sabato 20 giugno 2020

fatevi i gatti vostri 1521 " chi cerca trova e io che non vivo cosa troverò?" by Zanza

Da un po' di tempo Dante continuava a mandammi messaggi per Dino volendo realizzare un arrangiamento ottimale per suonare il brano You don't have to say you love me, cola su armonica. E allora ieri l'altro, in piena ripresa delle performances musicali al Bar Nado, ci siamo permessi di riproporre quel bellissimo brano varie salse una dele quali in solo piano ad opera del Ciampino l' avevite digià sentita quarche tempo fa. Raccontiamola però per benino fin da prencipio perché il pezzo, in origine  italianissimo  si chiamava "Io che non vivo (senza te)" ed è a tutt'oggi  uno di quei classici della musica italiana che hanno fatto il giro del mondo e che ancora oggi non perdono la loro forza trovando sempre nuove reinterpretazioni che le permetteno di varcare ogni confine temporale, geografico e generazionale. Col testo di Vito Pallavicini e  la musica del venezianissimo Pino ( ai nostri redattori veneziani capita spesso di incontrarlo spesso in giro per calli e e campielli)  Donaggio, la canzone, fu presentata al Festival di Sanremo del 1965 dallo stesso compositore in coppia con Jody Miller. Il brano, inciso da Donaggio in un 45 giri insieme a "Il mondo di notte" si classificò settimo nella kermesse ma subito primo sul mercato discografico. La vera mossa che però  consentì il successo internazionale al brano fu l'interpretazione in inglese da parte di Dusty Springfield  con il titolo appunto di  "You don't have to say you love me". Il mito vuole che l'artista inglese abbia registrato  la canzone nella tromba delle scale per avere un effetto migliore. Il brano scalò le classifiche mondiali e venne ripreso da tantissimi artisti tra cui addirittura Elvis. Oggi, a 55 anni dall'esordio,  testimonia l'infinita vita di una musica che non conosce oblio. Il testo, percorre un sentiero semplice ed attraversato più volte nella musica italiana ed internazionale e cioè quello di un uomo innamorato che sta per essere lasciato dalla sua donna e che non riesce ad immaginare una vita senza di lei. Un concetto, quindi, non particolarmente originale ma svolto attraverso un attenzione sia autoriale che musicale che gli ha permesso di abbattare ogni barriera e di essere ancora oggi, dopo cinquant'anni dal suo debutto, uno dei brani italiani più venduti e più ascoltati al mondo. Se il maggior successo fu registrato, come quasi sempre accade, dalla versione in inglese c'è da dire che per quanto illustri personaggi del calibro di  Tom Jones, Michael Jackson, Cher, oltre al già citato Presley, si siano cimentati nelle covers dell' intramontabile brano, la versione italiana ha goduto di un numero assai maggiore  di cantanti famosi  che l' hanno voluta inserire nel loro repertorio cito quelli che mi vengono a mente ma son certa di dimenticarne molti: Milva, Jimmy Fontana, Fausto Leali, Boy George (in italiano)   Claudio baglioni, Bobby Solo, Little Tony, Massimo Ranieri, Red Canzian, Antonella Ruggiero,Gianna Nannini, Morgan, I modà, Alessandra Amoroso, il Volo.
E allora per pareggiare un po' i conti  eccone qui una superba interpretazione:  la voce  stupenda, praticamente a cappella (solo un acceno di batteria di Ampelio e du notine del Ciampi) è di Seanna la figlia dell' avvoi ben noto George, compagno altalenante di Daria.


 La bimba, venticinquenne, allo scoppio della pandemia era a Livorno dar su  babbo ma mentre lui, militare nato, è stato fatto rientrare in USA, leilì ha deciso di restare anche perché nel frattempo aveva prencipiato a dàlla a un giovanottone der Pontino che invece di dire "Wow" per manifestare stupore o ammirazione dice ancora "boia dé" e camina cola testa alta e sopratutto colle mele (chiappe) strette, come s' usava na vorta e oggi pare un vada più di moda.
                                                                ---==oOo==---
Mica ho finito eh....quando parto un mi fermo più.
Non faccio mancare un film appena aggiunto in cineteca e che mi pare sia stato richiesto da Anna

LA DIFFICILE RICERCA DELLA FELICITÀ.
tratto da my moovies 
Simon Pegg interpreta Hector, un eccentrico ma irresistibile psichiatra di Londra, in crisi: i suoi pazienti non stanno diventando più felici. Un giorno, armato di molto coraggio e di un'infantile curiosità, Hector decide di abbandonare la sua vita comoda ma vuota e di avventurarsi in un viaggio per il mondo che lo porterà a conoscere luoghi colorati, esotici e pericolosi.

Troppo profondo per gli italiani? Valutazione 4 stelle su cinque

di Liuk!

É triste pensare che una pellicola del genere non venga nemmeno distribuita in Italia, molto triste.
Siamo davanti ad un improbabile viaggio intorno al mondo alla ricerca della felicitá, un viaggio avventuroso dalla Cina all'Africa che porterá il protagonista, un infantile psichiatra londinese, ad incontrare personaggi unici che lo aiuteranno a trovare la propria pace interiore. La narrazione appare leggera, quasi da commedia, ma cela significati profondi ed una meravigliosa visione della vita.
Una bravissima Rosamund Pike ed i camei di alcuni dei migliori attori del mondo (Collette, Reno, Plummer, Skarsgard), enfatizzano l'immensa prova di Simon Pegg.
In qualunque lingua troviate questo film, non perdetevelo.

2 commenti:

  1. Caspita, la ragazza è mooooolto brava, oltretutto il brano è bello difficilotto… super complimenti. siete sempre una grande fonte di meraviglie.

    RispondiElimina
  2. Incredibilmente brava! Una gestione perfetta delle note, senza sforzare mai la voce senza voler stupire. Gran classe credo che questa ragazza possa cantare qualsiasi brano con disinvoltura.
    Molto interessanti le premesse per Hector che guarderò volentieri in serata. Oggi vorrei fare un giretto in bicicletta.
    Buona giornata
    Giovanni Martinelli

    RispondiElimina

Il tuo commento è il benvenuto, ci fa sentire bene e ci incita a scrivere ancora GRAZIE
___________________________________________________
Se non hai un tuo profilo puoi commentare come ANONIMO scegliendo tale opzione dal menù a tendina (per conferirgli maggiore personalità puoi aggiungere la tua email)
Se non desideri comparire come ANONIMO hai a disposizione un altro modo semplice: apri una tua pagina qualsiasi su un host gratuito. Dopo aver scritto il commento seleziona la voce URL dal menù a tendina che ti viene proposto. Potrai inserire la tua firma o un tuo nickname e confermarlo scrivendo nella riga sotto l' indirizzo del tuo URL. I tuoi commenti saranno personalizzati e firmati. Un ulteriore modo, forse il più elegante di tutti, ma un po' più complesso è quello di aprire un blog, anche se non hai intenzione di pubblicare. Blogger ti guida passo passo alla creazione e ti farà aprire un account google. I passi sono parecchi ma se tu avessi difficoltà ti aiuteranno i nostri redattori o gli affezionati lettori.
_________________________________________________
COMMENTI PRIVATI: indirizzare a esserinoebalena@gmail.com
_________________________________________________