lunedì 13 aprile 2020

fatevi i gatti vostri n 1462 "per il lunedì di Pasqua? Una cagata pazzesca"

Così si esprimeva il caro e mai abbastanza rimpianto Paolo Villaggio nel descrivere in due parole la corazzata Potemkin di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn. Confesso di aver visto tutti i film del regista russo, nel mio primo periodo di vita fiorentino. Come saprete dai vari post in merito,  la mia esistenzuccia girovaga,  prima di trovare albergo e impantanarsi mortalmente  nella mefitica palude veneziana, ha sperimentato anche un periodo fiorentino, uno venezuelano, un primo americano, uno svizzero, un secondo fiorentino, un secondo americano,  uno romano e persino uno tibetano. Solo nella mia Livorno non sono più tornato in pianta stabile anche se per circa 6 anni tenni una casa a Follonica che comunque con Livorno c'entrava quanto tutte le cose distanti una novantina di chilometri.
Non ho mai capito la mia ritrosia a tornare nelle mia città, forse, mi dico oggi, mi sarebbe sembrata una sconfitta dato che a 18 anni me n'ero andato proclamando al Bar Nado: restateci voi ad appassire qui io ho voglia di mondo. Mi seguì il Ciampi ma non aveva abbastanza salute per resistere a una vita fatta di emozioni ma anche di grandi disagi e tornò a bere e a suonare nella nostra Livorno briaco riconosciuto da tutti,  talento musicale purissimo ignorato da troppi. Lo sapete che divago e ora che scrivo meno divago anche di più, donque s'era partiti dal regista russo.
Io a Firenze vivevo in quei tempi una sorta di orgia di libertà, studiavo lettere e mi dedicavo solo ufficialmente alla letteratura angloamericana  perché ufficiosamente  giocavo a carte nelle bische clandestine e a Biliardo al Gambrinus  o all' accademia in via Gino Capponi. A giorni alterni e talvolta anche tutti i giorni mi dedicavo anche ala topa perché era la stagione dela vita più adatta e c'era tanta roba a giro pe Firenze. Qaundo m'andava male, nel senso che non rimediavo bimbe o che ar gioco vincevo poco o nulla perché, come tutti quelli che nascan poveri, stavo molto attento a non perdere o a perdere il minimo, facevo l' autista per un piccolo spedizioniere e guidavo un camioncino carico di cornici dorate fino ad Amburgo dove venivano imbarcate per l' America. Quando i soldi invece c'erano ma erano pochini davo una mano al KinoSpazio, un bel cineforum che si trovava in Via del Sole, a due passi da piazza Santa Maria Novella, nei locali del dopolavoro Enel. Fu proprio in quel periodo che mi sorbii tutta la filmografia di Eisenstein. Capita ora che Bobby si metta a pubblicare i titoli di una enorme cineteca  alla quale  abbiamo avuto accesso grazie a un lascito virtuale del povero Amedde-Amedeo e che tra i titoli alla lettera A, il prof. Martinelli che ha un manciatino d'anni più di me ma deve aver vissuto simili esperienze culturali ti va a scovare un Alexandr Nevskij del 1938 e ci chiede se lo si possa inserire in videoteca da Esserino. Boia dé se si pole. Eccolo vì, coll' arrivo de mi nipoti ci s'è nfilato subito e cola locandina d' epoca.
Di seguito trascrivo anche  un po' di notizie levate dala rete. Di mio dico solo che i filme co grandi battaglie tipo r gladiatore o braveheart devono molto a questocapolavoro di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn.
Ne prossimi gioni vi metterò anche la cagata pazzesca cara a Villaggio e, naturalmente Ivan il Terribile e la Congiura dei Boiardi sempre diretti magistralmente da Ėjzenštejn . Li riguardo anch'io, magari chiuderò l' occhi e lasciando che il filme scorra pe cazzi sui ritornerò col capo a quel meraviglioso periodo senza soldi e co tanti sogni belli n'testa. Ho sempre cercato d'esse coerente nela mi vita e difatti so senza soldi come allora ma i sogni belli mi doventa sempre più difficile stimolalli.
Bona Pasquetta 

Dante

7 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Dani e Bobby Venezia on line dalle ore 16:00 alle 20:00

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  2. Ciò un arretrato dei vostri post immenso, perché in una settimana avete fatto sfracelli, e arrivo tardi perfino per farvi gli auguri di Pasqua, che invece voi mi avete fatto in tempo giusto.
    E invece voi, da gran signori come siete, mi offrite in omaggio la versione liquida del mio film preferito, che ci ha pure la più bella colonna sonora della storia del cinema. E anche un po' di amarcord: al KinoSpazio ci ho fatto il solco negli anni dell'università, e tutti gli anni tra l'altro tornavo a vedermi Alexander Nevski e la Via Lattea, oltre a un sacco di cose che magari non davano tutti gli anni. Ma quando arrivai al KinoSpazio lo conoscevo già perché l'avevo visto... alla RAI, credo nel 1976 comunque già al liceo. Perché a quei tempi la Rai trametteva in prima serata anche i classici del cinema e così chi era giovanino come me poteva farsi un po' di cultura.
    Adesso vado a leggere e poi vi faccio le richieste, ma intanto devo
    1) fare un sacco di complimenti a Holly per la ripresa e
    2) avvisare Bobby, ma soprattutto Dani, che siete citati nel mio blogghe, al terzultimo post, perché ho iniziato a recensire la Quadrilogia della Byatt e racconto come sono arrivata a leggerla -cioè grazie a voi. Rileggendo la vita di zia Jane ho anche capito perché le è venuto in mente di consigliarlo: certamente ci si ritrovava molto, perché quelli erano stati i suoi anni (alcuni dei suoi anni, facciamo).
    3) ringraziare Dante, a prescindere
    4) ringraziare anche il prof. Martinelli

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  3. Allora, ho recuperato tutti gli arretrati.
    Complimenti alle gattine, che sono dei vei angeli scese in terra a miracol mostrare, e complimenti anche al bel Balena che è un padre impareggiabile.
    Complimenti anche a Bobby e Dani per la traversata. In particolare Bobby mi è sembrato talmente accorto, prudente, sennato e determinato che vorrei votarlo per la presidenza del Consiglio. In attesa di cotal lieto evento mi sono intanto letta la lista e adesso vengo a presentare la mia lista della spesa, che tornerebbe utile anche a scuola - detto e non concesso che si riesca di nuovo a far qualcosa di potenzialmente pericoloso come guardarci buoni buoni un film tutti e ventitré nella stessa stanza (promiscuità! Contagio! Lazzaretto!).
    12 anni schiavo
    A qualcuno piace caldo
    Amore e guerra
    Amleto (non ho capito se è quello di Zeffirelli o quello di Branagh, ma tanto sono ottimi entrambi ed entrambi mi mancano, purtroppo).
    Ammirazione sconfinata per il vostro bellissimo (e gustosissimo, immagino) pranzo di Pasqua!
    Coccole ai gatti e saluti a tutti, compresi i commentatori! ❤️🐈🕊🥚🎉🎊💙

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  4. Ha ragione la colelga Murasaki, c'è sempre una vena di Amarcord nei post di Dante e anche io mi trovo a ripercorrere tempi che furono e relative emozioni. Spero abbiate trascorso due ottime giornate, scrivo in ritardo perché ho dedicato il lunedì di Pasqua al silenzio. No tv, no radio, no pc, no telefono ho curato il giardino e alle 20 ero già a letto. Della lista di film chiesti da Murasaki sono molto interessato a 12 anni schiavo che non conosco. Grazie
    Giovanni Martinelli

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    1. leggasi "collega" perdonate le molte disgrafie nelle quali incorro sempre più frequentemente vuoi perché invecchio vuoi perché spesso uso il cellulare al quale ho tolto il temibile correttore che mi faceva inviare empietà indicibili ma che rinforza la mia goffaggine a causa della tastierina virtuale piccola e troppo sensibile.
      gm

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  5. Auguri, professore, ed eccellente l'idea di staccare Lunedì, ho (quasi) fatto così anch'io, anche se invece che al giardino mi sono dedicata ai post della tribù di Esserino e a un eccellente romanzo.
    Il mio senso si Amarcord nei post di Dante è accresciuto perché in quegli anni ero non solo a Firenze, ma proprio nel centro storico: liceo, università e pure struscio serale e ritrovi con gli amici, a casa ci tornavo giusto per dormire e per il pranzo della Domenica con la nonna.
    E giurerei che in quegli anni il KinoSpazio si chiamava SpazioUno. L'altro grande cinema da studenti era l'Universale, oltarno: anche lì programmazione abbastanza alternativa, e noi ragazze bene salivamo in galleria perché in platea il fumo attenuava la vista e un po' anche la percezione. Non è che in galleria non si fumasse (unico film di Firenze dove si faceva liberamente, ché già da tempo c'era la legge), ma si fumava tabacco, e con una certa moderazione. In platea invece c'era ben poca moderazione e pochussimo tabacco, e una forte nuvola dall'aroma dolcuastro. In compenso erano sempre tutti molto allegri, e un po' di questa allegria arrivava anche a noi 😃🍃💚💚💚

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  6. Mi ricorda i 20anni!!
    E tutto il cinema impegnato di allora.
    Auguri a tutti voi, grazie!!!

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