mercoledì 29 aprile 2020

fatevi i gatti vostri 1474 " Volevo fare la cortigiana"

Che piacere scovare in fondo alla lista dei commenti ieri quello di un vecchio amico: Stefanover difensore della natura e degli animali, vegetariano convinto e ottimo musicante ci scrive, finalmente calmo, in pensione e fuori dal casino di Milano, addirittura a Pesaro. Il ritrovare vecchi amici è sempre fonte di gioia.

Il prof. Martinelli che per un discreto periodo scomparve, anche lui, per poi tornare con la consueta assiduità puntualità e gentilezza mi manda, in mail, il chiarimento su metonìmia e sinèddoche. Temeva di essere invadente a metterlo in un commento. Siccome non sono mai riuscita a capir bene la differenza tra le due figure retoriche copio e incollo in calce a questo post il contenuto dalla sua mail specificando una premessa importante: E' il suo punto di vista, sorretto si da Treccani e Accademici ma ci sono posizioni dissimili provenienti comunque da autorevoli linguisti. Riassumo in breve, per chi si accontenta senza entrare nel complicato: ambedue le figure retoriche hanno alla base la sostituzione di un termine con un altro che deve però avere relazione di vicinanza quindi se dico Balotelli è un Leone  (intendendo il suo comportamento in una partita) non è una metonimia né una metafora.
se dico: col ferro stretto al fianco (intendendo una spada) c'è la relazione di vicinanza- la spada è di ferro ed è di tipo qualitativo in quanto la generica materia sta per l' arma.
Martinelli mi cita: la materia per l’oggetto (“ammiro i marmi del Partenone” / ammiro le statue del Partenone)
Se dico il Felino per dire il Gatto invece è una sineddoche, la relazione di vicinanza è quantitativa. il Gatto è una categoria all' interno di tutti i Felini. 

Sono riuscita al momento a inserire il film di Brass che a mio fratello  Bobby è piaciuto


 anche se scuoteva la testa in segno di ipocrita dissenso. Qualche pezzetto l' ho visto anche io mi incuriosiva la parte riguardante Venezia. Al di là del tema Brass 

sapeva girare, del resto era cresciuto al fianco di Rossellini. Secondo me bisogna distinguere fra mestiere (che cè e notevole) e gusti, forse criticabili ma che in differenti misure sono ben custoditi anche dentro ognuno di noi. 
Da ragazzina vidi un film su Veronica Franco, mi pare si chiamasse "Padrona del suo destino" narrava le gesta di una nota cortigiana veneziana del 500. 
Mi immedesimai talmente che alla fine del film esordii dicendo che da grande avrei fatto la cortigiana.
 La mamma  che era a prendere il caffé da zia Holly, sbiancò e mi disse:" Ma sei matta a dire ste robe? Ma lo sai che era una puttana?"
" Certo che lo ho capito risposi" e rimediai una sberla. 
Zia Holly poi mi prese da parte e mi disse: "non prendertela quando io andavo alle manifestazioni lei andava in chiesa. Credo che tutte le donne possano aver avuto quella fantasia, quelle che lo negano e  strillan Mària Vergine al solo sentire il termine probabilmente sono le più puttane di tutte".
Le connessioni vanno a rilento e i trasferimenti di grossi files sono problematici.
Sono riuscita anche a mettere Camicie Rosse richiesto da Martinelli e Cani di Paglia per Patty. Specifico in proposito che si tratta di un remake del film di sam Pekimpah con protagonista Dustin Hoffmann. Difficile eguagliare l' originale ma la critica è stata relativamente benevola e anche il botteghino. Non ho capito se Patty volesse anche il "cane di paglia" originale.
Buona giornata a Tutti

Dani

in piccolo il materiale inviatomi dal prof. Martinelli che premette
non l' ho scritto io ma ricalca in pieno il mio punto di vsta sulle due figure in oggetto.

Metonimia
La metonimia (pronunciabile tanto metonimìa, alla greca, quanto metonìmia, alla latina; il termine deriva dal greco µet???µ?a metonymía, composto da µet? metà “attraverso/oltre” e ???µa ònoma “nome”, con significato “scambio di nome”) è una figura retorica che consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di vicinanza, attuando una sorta di trasferimento di significato. La metonimia è una figura retorica del tutto paragonabile alla sineddoche; risulta perciò molto spesso arduo distinguerle. Nella metonimia la relazione è di tipo qualitativo, nella sineddoche di tipo quantitativo (la parte per il tutto, il genere per la specie, il singolare per il plurale).

Esempi
Esistono numerosi tipi di modalità di sostituzione, per esempio:

l’autore per l’opera (“mi piace leggere Dante” / le opere di Dante, “ascolto Mozart” / le opere di Mozart.)
la causa per l’effetto (“ha una buona penna” / egli sa scrivere bene)
il contenente per il contenuto (“bere un bicchiere” / il vino del bicchiere)
l’astratto per il concreto (“confidare nell’amicizia” / negli amici)
il concreto per l’astratto (“ascoltare il proprio cuore” / i propri sentimenti, “ha gli strumenti” / ha le capacità)
la materia per l’oggetto (“ammiro i marmi del Partenone” / ammiro le statue del Partenone)
la sede o l’odonimo per l’istituzione (“notizie da Montecitorio” / notizie provenienti dalla camera dei deputati): si parla in questo caso di “metonimia topografica”[2]
In tutti questi casi il termine usato indica comunque il concetto da esprimere malgrado la mancanza del termine proprio, in quanto tra le due parole c’è una connessione diretta o indiretta.

Sineddoche
La sineddoche consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di carattere quantitativo (la parte per il tutto o viceversa, il singolare per il plurale o viceversa – se si basa sulla quantità delle cose oggetto della sineddoche; il genere per la specie o viceversa, dunque la somiglianza – se invece si basa sulla qualità delle cose oggetto della sineddoche). La sineddoche è una figura retorica simile alla metonimia (a volte risulta arduo distinguerle). La metonimia, però, si basa su una relazione di carattere qualitativo, e non quantitativo, tra i due termini.

Esempi
Si ha una sineddoche quando si indica:

la parte per il tutto: “tetti” al posto di “case”, “scafo” al posto di “nave”, “Inghilterra” al posto di “Regno Unito”, “Olanda” al posto di “Paesi Bassi”, “inglese” al posto di “britannico”, “Monte Carlo” al posto di “Monaco”,
il tutto per la parte: “America” al posto di “Stati Uniti d’America”, “americano” al posto di “statunitense”, cappotto di “renna”, ovvero fatto con la pelle della renna;
il genere per la specie: “il felino” per “il gatto”, “la belva lo azzannò” per “il leone lo azzannò”;
la specie per il genere: “i grandi gatti” (big cats) per i felini come il leone o la tigre;
il singolare per il plurale: “l’italiano” all’estero per “gli italiani” all’estero;
il numero determinato per l’indeterminato (“mille” saluti per “molti” saluti);
il numero indeterminato per il determinato: il libro ebbe “innumerevoli” ristampe.

7 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Le risposte a questo primo commento sono riservate allo staff. I nostri lettori possono commentare seguendo le consuete modalità.
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    Dani Venezia on line dalle ore 19:00 alle 20:00

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  2. Grazie per i film. Cane di paglia originale ce l'ho. Ho guardato il remake non è brutto ma la differenza c'è. Ha ragione tua zia per la cortigiana ma ragione da vendere. Interessante la spiegazione su metonimia e sineddoche, in pratica continuerei a incasinarmici però. Sono io resistente alla comprensione. Auguri a Dante a Holly e baci ai mici
    Patty

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  3. ahahahahahahahahahahahahah
    ho letto solo ora, stiamo imbiancando il bar. Non sapevo di questo tuo desiderio.
    L' ho avuto anche io, anche Sama, anche le trombanti ahahahah.
    Speriamo ci si possa vedere presto
    bacio
    Zanza

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  4. È una fantasia che abbiamo avuto tutte? Non saprei. Essere una cortigiana di altissimo bordo, di quelle che si possono scegliere i clienti, era indubbiamente una delle poche posizioni di potere che una donna di origini modeste poteva raggiungere. Fatto a livello appena più basso è comunque un lavoro piuttosto pesante e credo ci voglia una gran pazienza - altra cosa è la fantasia di avere un folto gruppo di partner, anche in contemporanea; ma quello, quando ero una ragazzina, si chiamava "libero amore" ed era considerata una aspirazione piuttosto rispettabile, almeno in certi ambienti, indice di allegria e carattere espansivo. Ma non mi pronuncio sulle figure retoriche perché me ne sono tenuta sempre piuttosto lontana anche se adoravo i chiasmi, gli ossimori e gli impossibilia (vai a sapere perché. Di chiasmi in particolare non me ne sfuggiva uno) ^_^
    E vengo alla lista dei desiderata: Calore e polvere, che a suo tempo non vidi; Camera con vista che invece andai in sala con gli amici anglisti e ci piacque un sacco, e Come un gatto in tangenziale che è uno dei molti film che mi sono persa durante la malattia. Baci a tutti anche da parte della mia Alice personale che stamattina ronfa vicino a me sul letto e non sa che sto andando a correggere compiti 😢

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    Risposte
    1. Credo il pensiero di zia Holly sia simile al tuo. La mamma? Amoredi gruppo? Diomio! Più partner magari incontemporanea?Màriavergine Eresia Puttanesimo all' ennesima potenza! dannazione eterna! Ammetteva i compagni (ma non di partito) perché ne ha cambiati tanti ma solo se benestanti.
      I chiasmi? Piacciono a zio Dante ma stamattina solo miasmi perché la sabbietta tocca a me.
      Mentre correggi io inserisco i film, buona giornata e carezze alle miciotte.
      Dani

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  5. Credo che nel privatissimo della fantasia ci debba esser posto per questo e anche per di più. Libertà almeno nel pensiero privato per me significa pensare anche senza censure. Questo non significa che aver fantasticato baccanali o amori plurimi si trasferisca nella mia vita quotidiana di paciosa grassottella occialuta sposa e madre, lavoratrice. Talvolta il volo della fantasia aiuta a vivere e ad accettare le restrizioni imposte da morale religione società ecc. Comunque ti ha giovato crescere con la zia.
    Eliana Bonora

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  6. Approfitto per chiedere un film che non avevo visto immediatamente nella lista: "Chinatown" con un grande Jack Nicholson ancor giovane. Ormai mi sono abituato a vederlo imbolsito, bisbetico e misantropo. So che esiste anche un sequel che si chiama "il grande inganno" assai più recente e diretto dallo stesso Jack ma fa parte della categoria degli introvabili lo è anche per dei maghi come voi?
    A Dante, che vedo in buona forma, chiedo le note della canzoncina che dovrebbe chiamarsi "le stellette" la cantava mio nonno.
    Cari saluti da Giacomo

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