martedì 16 febbraio 2021

Fatevi i gatti vostri 1753 " Road To Gatoma "

Sono molto dispiaciuta, Bobby mi ha comunicato ieri a mezzogiorno che partiva per LOndra e che con Martina avevano deciso di chiudere la loro storia. E' stata un po' una doccia fredda perché niente lasciava presagire tutto ciò anzi era dal settembre che mi parevano due cuori e una capanna. Certo non è stato facile gestire una storia con questo accidenti di covid che destabilizza e mina ogni cosa e ti costringe a vivere o troppo appiccicati o troppo distanti. Bobby non può ovviamente rinunciare al suo lavoro, ha lottato per arrivare lì e oltretutto non avrebbe senso tornare in Italia dopo parecchi anni a Oxford. Del resto Martina è troppo indipendente per vivere come se fosse un vagone attaccato alla locomotiva Bobby. Martina è un artista ha i suoi allievi deve suonare in gruppo ha una sorella che adora a Livorno e anche i suoi genitori sono lì. Trasferirsi a Londra in questo periodo significava per lei chiudersi in casa. Vedere Bobby ogni due o tre mesi per pochi giorni rappresentava una situazione che anche per me sarebbe stata strettissima.  Martina ha 27 anni e non può starsene da sola ad aspettare un fidanzato che non c'è mai. Io non lo farei quindi ha tutta la mia comprensione. Certo la coppia era altamente compatibile e non si sono divisi per litigi o con piorte sbattute. Sono due razionali e hanno capito che non era il caso che nessuno dei due sacrificasse la propria vita per gli impegni dell' altro. Probabilmente resteranno grandi amici, magari, occasionalmente torneranno anche a dividere il letto, che c'è di male. Questo fin quando uno dei due o tutti e due troveranno qualcosa di solido verso il quale convogliare la propria vita. La cosa mi ha comunque destabilizzata abbastanza. perché ho tanti dubbi anche io su ciò che voglio. Quando lasciai Evan ho sofferto molto perché con lui stavo bene pur sapendo che non potevo stare a Londra e lui non poteva lasciare il suo lavoro e venir qui. Situazione a ricalco di quella di Bobby.

E termino qui perché sarebbe lunga e diffiicle da sbrogliare questa matassa psico emozionale.

Ecco il commento per un film che mi era stato richiesto e che ho visto ieri sera. Mi ha ricordato Easy Raider e mi è piaciuto abbastanza

Buona giornata da Dani


commenti da my movies e cinefarm.it

Fatemi sapere se le indicazioni fornite in mediateca nei giorni passati sono state chiare ed utili per voi, grazie.

ON THE ROAD VERSO UNA GIUSTIZIA PRIVATA.
a cura della redazione

In Road To Paloma, Momoa interpreta Robert Wolf, un nativo americano, che viene inseguito dall'FBI perchè ha deciso di vendicarsi dei delinquenti che hanno stuprato e ucciso sua madre nella loro riserva. Wolf incrocia la strada di Cash (Mollohan), un musicista squattrinato, con cui forma un insolito legame mentre le loro moto corrono lungo le vaste autostrade dell'America occidentale in cerca di redenzione.




L’attore Hawaiano grande star Hollywoodiana nel 2014 ha scritto, diretto ed interpretato questo western moderno distribuito in Italia in Home Video grazie alla Koch Media.

Oggi è difficile non sapere chi è Jason Momoa, uno degli attori più iconici del momento.
Con origini metà europee e metà native americane, e un fisico perfetto da culturista, la star classe 1979 grazie a ruoli in film come il reboot di Conan il barbaro, Aquaman nel DC Extended Universe, e soprattutto Khal Drogo ne Il Trono di Spade si è fatto conoscere da milioni di persone.
Il suo esordio nella serie tv più importante del momento risale al 2011, quindi è davvero inspiegabile la scarsa distribuzione di “Road to Paloma”, un western contemporaneo che non vede solo lui tra i volti noti, ma anche sua moglie Lisa Bonet (ricordate Denise, la “figlia di Bill Cosby” ne “I Robinson”?), Michael Raymond-James (Neal Cassidy/Baelfire in Once Upon a Time) e soprattutto Wes Studi, uno dei più grandi attori di origini native americane di sempre, e che alla dodicesima Festa del Cinema di Roma è stato uno dei maggiori protagonisti con Hostiles, l’ultimo film di Scott Cooper.

La sinossi di Road to Paloma ricorda troppo un western del vecchio cinema americano, cioè Chato di Michael Winner.
Jason Momoa da quelle anticipazioni sembrava riprendere decisamente il ruolo che fu di Charles Bronson, cioè appunto Chato, un apache vissuto verso la fine del 1800 deciso a vendicarsi dei balordi bianchi che violentarono la moglie indifesa.

Storia simile, ma fortunatamente non uguale, a partire dall’ambientazione. Stavolta il western viene definito moderno non solo perché è stato girato pochi anni fa, ma soprattutto per il fatto che la storia si svolge proprio in questo periodo.

Siamo nel 2014, quindi, ci viene da dire, c’è ancora la guerra tra indiani e cowboy? Non come una volta, ma purtroppo sì.
Wolf ha visto sua madre morta dopo una violenza sessuale, e dato che il colpevole non è stato veramente punito (solo un anno di carcere) perché i crimini commessi dai bianchi nei confronti dei nativi americani non hanno importanza per molte autorità, decide di farsi giustizia da solo, uccidendo lo stupratore.
Un gesto che lo costringe da quel momento a vivere da eterno braccato, e in questa sua continua fuga incontra un altro sbandato, il bianco Cash (Robert Homer Mollohan) con il quale nascerà presto una profonda amicizia.

Non è solo il ricco cast o l’esser riuscito a ricreare un rimando a Chato inserendolo nell’America contemporanea a rendere “Road to Paloma” un piccolo capolavoro del suo genere, con un finale azzeccato e sorprendente.
Jason Momoa in questa sua opera prima di regista di lungometraggi utilizza una narrazione alla Terrence Malick, cioè con una colonna sonora quasi onnipresente, ma variegata ed intensa.
In più il villain spietato e senza scrupoli personificato da Timothy V. Murphy è un altro elemento che ricorda al meglio i migliori lungometraggi sul vecchio West.
Come ogni “road movie” che si rispetti, Road to Paloma ci offre durante le scene in motocicletta dei protagonisti i migliori paesaggi ancora incontaminati dell’America, su tutti i territori delle riserve Mohave.

4 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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  2. Boh, vedremo. Sono affari loro e li gestiranno come meglio credono, ma il mondo è pieno di gente che si è lasciata con motivi razionalmente assai validi e che poi han preso la razionalità, ne hanno fatto un bel pacchetto e l'han buttata nei rifiuti indifferenziabili.
    Ad ogni modo, un caro saluto a tutti quanti e ritorno a fare il mio dovere correggendo compiti sulla prima guerra mondiale ^__^

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  3. Mi allineo con Murasaki, la razionalità in amore è una variabile aleatoria. Piuttosto che sciupare un bel feeling infilandosi in situazioni costrittive meglio far così, il che non preclude che possano esser partner occasionali. Mia zia, quella dell' atelier ha avuto per tutta la vita (almeno fino a che lui è vissuto) un grande amico col quale aveva anche una vita sessuale ma ognuno a casa sua e spesso senza vedersi per mesi. Sicuramente avranno avuto altre storie ma quando si rivedevano sembravano due fidanzatini alle prime uscite ed erano convinti che la migliore storia fosse quella tra loro due ma che le storie per sempre fossero roba da romanzi. Chissà? Niente è più in determinato dei sentimenti almeno per me.
    Non chiedo film ma aspettatevi una lista. Posto da sloggata perché oggi blogger mi fa impazzire
    Patty

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