sabato 21 ottobre 2017

fatevi i gatti vostri n. 721 " L'ale dei ciuchi e quelle dela nostargia"

Lo Zio s'arrabatta da alcuni giorni con l'armonicona in tonalità bassa che gli regalammo quando eravamo le quattro moschettiere di Venezia: Zanza, Io, Costanza e zia Holly. 
E' un armonica difficile che non nasce per gli assoli ma si presta piuttosto a ritmare, dando il tempo a canzoni nelle quali il solista è vocale oppure fatto con un altro strumento. Privo del magistrale accompagnamento di Dino però lo zio si sente un po' sperso e quando suona da solo, si dedica a nenie western che fanno pensare a bivacchi accanto al fuoco. 
Bobby si diletta un po' di violino, anche se non lo pratica seriamente da almeno 13 anni. Il violino e l'armonica farebbero tanto old America ma Bobby è tra le grinfie della perfida Albione e Dino è a Livorno. Così lo zio suona da solo con balena che batte il tempo con la coda e oggi la melodia è più malinconica del solito o almeno mi pare.
"Zio che canzone è questa così bella e struggente?"
"Vesta vi è vella dell' ale".
"Di che ali?"
"Dell' ale dela nostargia, perche i ciuchi hanno l'ale solo metaforiche ma la nosatrgia ha dell' ale lunghe e potenti come quelle dell' angeli e quando riesce a cingeti cole su braccia ti porta via a volo d'ala, ti porta lontano in posti e situazioni comuni solo a te e a lei."
"Mi piace la cosa ma di allegro niente?"
" D' allegro ti racconterò domani la storia dei ciuchi coll'ale ora fammi fa ir bagno nela nostalgia".
Mi veine in mente che anni fa  facemmo un  post in cui lo zio andava come in una visione filmica a rivisitare i volti dei bisnonni dei nonni e della mamma. Nonno Uliano era ancora vivo e Don Luigi anche. Era una bellissima versione e Dante la dedicava alla sua mamma che era stata un ottima ballerina e che oni tanto nelle sere d'estate chiedeva al figlio di suonargli quella musica dolcissima con l'armonica sulla riva del mare dove lei amava accennare qualche passo di danza. Adesso mi sovviene anche il titolo della melodia, che non aveva nulla a che vedere con le ali. Si trattava della celeberrima Amapola sulla quale vi estendo alcune notizie e il testo mentre la musica che posto è dello zio con una modesta base elettronica che gli ho rimediato a patto che mi ripetesse una versione registrabile .
 L'amapola in spagnolo "Papavero" viene composta nel  1924, autore della musica e del testo è José María Lacalle García (Cadiz, 1860 — New York, 1937).
Un paio di anni fa, la si sentiva come sottofondo in  una pubblicità nella quale  la protagonista Laura Sanchez, la modella spagnola, che lo zio etichetta subito  come  "immenso  pezzo di topa",
indossava gioielli della famosa casa orafa Morellato.   Ancor prima, Ennio Morricone ne aveva fatta una stupenda rivisitazione per la colonna sonora di "C'era una volta in America".
Il ritmo che meglio si sposa con questo pezzo è quello del Tango lento ma ci sono autori che ne hanno fatto delle rumbe-beguine per niente male.

Amapola, lindísima Amapola,
Será siempre mi alma tuya, sola.
Yo te quiero, amada niña mía,
Igual que ama la flor la luz del día.

Amapola, lindísima Amapola,
No seas tan ingrata, ámame.
Amapola, Amapola,
¿Cómo puedes tú vivir tan sola?

Mi amor en los hierros de tu reja
mi amor eschuché mi triste queja
de amor que todo en mi corazón
diciendome asi
con su dulce cancion


2 commenti:

  1. Ma davvero bello questo suono dolce e nostalgico. Si sente che l'armonica è più bassa o comunque diversa delle altre più vibranti usate da Dante ma lui ne trae note piacevolissime. Peccato che Vale balli come un orso e mi distrugga i piedi....
    Baci Patty

    RispondiElimina
  2. Quoto Patty, dolcezza e nostalgia
    Grazie

    RispondiElimina

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