Mi pareva di aver capito che da oggi entrasse in campo Dante ma a sta ora ancora non vedo traccia di vita e allora, dato che Dani aveva correttamente preavvertito che oggi sarebbe stata affaccendata in tutt'altre faccende, intervengo io. Lo faccio con un post brevissimo perché sono da sola al barre e la gente richiede ponci e roba calda, dato il clima rigidino.
Non che mi scoraggi a fare un ponce come si deve, sono una livornese dòcche nata in un barre et ivi cresciuta. Comunque pe fallo speciale come garba a mi crienti ci vole un po' di tempo e con due fratelli latitanti ci sarebbe da bestemmiare di brutto. Ma è Natale e la piglio con la debita calma. Così passiamo ai doni:
ben due acquisizioni pella biblio di Esserino e due libri che puzzano di Livorno al solo sfoglianne le pagine. Due cimenti letterari della nostra livornesissima Nada usciti più di 10 anni fa ma ancora carini da lègge.
Di seguito le due sinossi. I libri sono digià in biblioteca a disposizione di chiunque, tra i possessori di tesserina, abbi voglia di fà un salto in laguna.
baci Zanza
In questo primo libro Nada accompagna il lettore in un percorso che tocca molti aspetti della sua storia di cantautrice e di donna: dall’incontro con Piero Ciampi al desiderio di rimanere indipendente e libera dalle logiche del mercato discografico, dalle scelte sentimentali al difficile ma intensissimo rapporto con la madre, alla passione erotica che è all’origine di molte delle sue canzoni più famose. Al centro la personalità di un’artista originale e a volte scomoda, profondamente sincera e spesso controcorrente.
Le mie madri rappresenta una piacevole sorpresa per intensità emotiva e capacità di coinvolgimento: come un’opera musicale, avvolge e cattura i sensi del lettore, lo fa volare dentro e fuori il ritratto di una donna speciale, la cui voce e le cui storie sanno appassionare per la loro verità e semplicità.
Elke Richter appartiene a una ricca famiglia. I genitori l’hanno portata fin da bambina in Italia, sul litorale di Corielba, ed è qui che Elke torna, adulta, con un passato doloroso alle spalle, per cominciare una nuova vita. Per questo rileva una vecchia fornace e la trasforma in una villa, anzi nella sua piccola grande utopia: una Grande Casa, un luogo per persone che amano il silenzio e lo cercano. Fra queste c’è Gemma, che parla con gli alberi, ha in sé l’energia dell’universo ed è di esempio a tutti. Poi c’è Emilia: rimasta orfana, è andata dalle suore e ha trovato il conforto paterno di un bidello di scuola, prima di perdersi nel miraggio di diventare una ballerina famosa. La Grande Casa è la storia dell’amicizia di queste tre donne speciali e del destino che le ha fatte incontrare. Nada Malanima racconta le vicende di un piccolo gruppo di personaggi indimenticabili. Insieme, essi sapranno ricostruire una convivenza diversa, fatta di passione, di sensibilità quasi medianica, di rispetto per le forze segrete del cuore nella loro corrispondenza con quelle, ancora più forti e segrete, del mondo.
A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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Zanza, Livorno
incasinata a fà ponci e caffè corretti
ma col pc acceso tutto il giorno
pell'amici più stretti
Non conoscevo la Vs Nada come scrittrice devo farmelo leggere o convertire in Braille ma c'è la farò Eli
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