lunedì 31 agosto 2020

fatevi i gatti vostri 1592 "il sogno della bici"

Tra le notizie da dare ce n'è una veramente da brivido!
La ricevo da  Marti e Bobby che sono sul posto: Dunque ieri hanno visto arrivare Dantino con la sua barca, quella che tiene a Malcontenta e caricato sulla barca c'era un motorino così vecchio che Martina è rimasta impressionata.
"O che hai saccheggiato ir museo etrusco?" n' ha detto.
"Questo è un Romeo vero, cara bimba" l' apostrofata di rimando Dante "no come quelli d'oggi di  Romei che alla terza e son  digià bell e sfatti Lui è anche meglio di noi che  a codest'età  età, notte per notte, s'andava in quinta e se se si trovava na cavalla di razza anche in sesta escluso naturalmente il Ciampi che luilì appena sentiva un minimo afrore di sudore si storgeva cominciava ad avé l' anconi e un c'era più verso di adoprallo pel manico nemmeno se a letto co lui ci fosse stata Ursula Andresse o Florinda Bolkane.
"Boia Dante" pare gli abbia risposto Martina "ma che ci voi fa?"
"La vedi tutta sta ruggine? Doventerà vernice rilucente, Il motore l' ho già guasi fenito di mettelo a punto" e così da un colpetto alla messa in moto restando sulle fondamenta dove lo ha scaricato e il motorino romba davvero. "Se a questo romeo gli fai vedé na giuliettina si rizza sula rota di dietro e un c'è verso di tenello nemmeno a du mane".
"Meglio d' un omo allora"  lo istiga Marti
"D' un omo? ma mi pigli pel culo bimba? questo co un bicchierino di miscela e fa i chilometri mica ha l cervello come un omo che ragiona si deprime s' eccita, questo è motore puro, ha un pistoncino che va nsu e ngiù na favola che se lo mettessero tra le zampe ala tu sorella si dimenticherebbe di George e di tutta l' America".
"Boia Dante glielo dirò quando torno in giù a Livorno magari scema com'è si potrebbe davvero nnamorà d'un motorino".
E pare siano andati avanti un po' finché è arrivata Holly che ha chiesto subito conto di cosa fosse mai quell' ammasso di ruggine olio e benzina e se per caso qualcuno avesse intenzione di portarlo in casa.
Rassicurata sul fatto che Dante lo avrebbe tenuto nella cantina di un vicino per il solo tempo necessario ad sistemare un po' catena e carburatore e che poi lo avrebbe trasferitoo al camper ha solo scosso la testa dicendo: "c'è anche chi ha detto che la vecchiaia porta saggezza."
E con questa strabiliante notizia che domani verrà confortata dalle foto di Romeo non mi resta che auguravvi;
Buon inizio di settimana
Zanza
 in cineteca a partire da subito trovate un ber firme
ecco la recensione di my movies

UNA CONQUISTA DELL'INDIPENDENZA 
DAL GIUDIZIO ALTRUI CHE NON RIESCE 
SEMPRE AD APPASSIONARE.
Recensione di Gabriele Niola
giovedì 29 novembre 2012

Arabia Saudita, in una scuola rigorosamente solo femminile Wadjda lotta per non soffocare i propri desideri di libertà. In particolare uno di questi riguarda l'acquisto di una bicicletta verde, con la quale potrà essere alla pari del bambino con cui gioca dopo la scuola. La sua famiglia non può permettersela e di certo non vuole che si faccia vedere su un oggetto tradizionalmente riservato agli uomini, così Wadjda comincia a cercare i soldi per conto proprio rendendosi conto ben presto che quasi tutti i metodi per farlo le sono proibiti. L'unica è partecipare ad una gara di Corano della scuola (lei che non eccelle nelle materie religiose), il cui primo premio è in denaro.
Per parlare della vita oggi nel suo paese, degli uomini e delle donne che lo animano e dell'oppressione dell'uomo sull'uomo (o della donna sulla donna), Haifaa Al-Mansour sceglie di rifarsi al modello aulico italiano e raccontare la storia di una bambina, una madre e la ricerca di una bicicletta.
La bicicletta verde del titolo anche in questo caso è simbolo di emancipazione e libertà, l'oggetto che rappresenta una possibile salvezza al sistema al quale altrimenti anche Wadjda sarebbe condannata, come la madre e come le compagne, un sistema fatto di oppressione mentale e personale da parte degli uomini e di gran parte delle altre donne. La conquista dell'oggetto però non passa per l'esplorazione del paesaggio cittadino quanto per un percorso di purificazione e abnegazione, Wadjda diventa così indipendente e libera non per il fatto di andare in bici ma grazie al percorso con il quale arriva a poterla comprare, talmente audace da influire anche sul tradizionalismo subito dalla madre. Una rivoluzione gentile compiuta involontariamente dal solo atto di cercare dei soldi da sola, ottemperando alle regole imposte (la gara di Corano) per scardinarle da dentro.
Haifaa Al-Mansour è la prima vera regista donna di un paese che non ha sale cinematografiche e in cui il cinema si fruisce solo domesticamente, è dunque in sè una figura rivoluzionaria che si oppone ai ruoli cui le donne sono relegate e tale posizione è evidente nella maniera in cui scrive i suoi personaggi. Non solo la protagonista Wadjda ma anche le compagne più adolescenti e più irrequiete, benchè comprimarie, sono accarezzate con tono lieve dalla macchina da presa, scrutate nell'innocenza di gesti minuscoli che portano a condanne spropositate.
Il pregio maggiore di La bicicletta verde è così il saper guardare la realtà e metterla in scena trovando in ogni dettaglio un elemento di oppressione o di ipocrita incongruenza (i tacchi della maestra). Tuttavia, nonostante i più nobili intenti e i più aulici modelli, il film non riesce mai davvero ad appassionare, tocca intellettualmente ma non sentimentalmente. Vittima di un'ideologia inevitabilmente forte e penetrante, è atto d'accusa ma non sempre film, parteggia per i propri eroi ma purtroppo dimentica di scrivergli intorno una storia che ne lasci emergere l'umanità.
Per i temi trattati e il modo di parlare della condizione della donna il film è stato patrocinato da Amnesty Italia

3 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Redazione: Zanza e Dani Livorno on line dalle ore 19:00 alle 20:00

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  2. Grazie, anche perché disperavo di riuscire a metterci sopra le mani. Certo, non è un fil d'azione o di movimento, ma devondire che una donna guardandolo ci trova tali e tanti spunti di interesse e riflessione che mandarlo giù non è un problema ☺️

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  3. Ma sono andata in biblioteca e non c'e! 😭😭😭

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