lunedì 26 novembre 2012

fatevi i gatti vostri n. 458 " che lavoro...."



Gora non piangere, il fango della laguna non è avello degno della tua fiera possanza. Ti tiro sù io dovessi stiantare olle cime 'n mano che digià quando faccio deli sforzi un po' sopra al limite sento che la pompa interna sbatacchia un po' e soffio come un mantice.
Mentre mi avvicinavo recitavo tra me e me questo mantra.
Allora ho fatto così, mi sono avvicinato alla prua colla barca di Holli e con un rampino ho tirato su le cime d'ormeggio che la tenevano ai due pali  le ho sciolte, le ho riannodate ad anello e ad ognuna ho legato una cima robusta con un galleggiante al finale per poterle recuperare  al bisogno. La barca libera si puo muovere sott' acqua perche il peso dell'acqua interna è compensato da quella esterna.  Dalla barca di Holly, trascinandola pian piano per una delle due cime  l'ho fatta entrare tra i due pali e la riva, sotto al pontiletto che si vedeva nella foto del post precedente e che avevo tolto in precedenza per non avere ingombri. Poi ho legato  due cime strette in alto ad ognuno dei due pali  d' ormeggio creando due paranchi semplici come da
 disegno,

 ho recuperato i due anelli annodatiripescandoli dalle cimette col galleggiante e ad ognuna ho passato  i paranchi, tirando con forza il primo la barca è salita a livello dell'acqua ma solo per il pezzettino attaccato al paranco, ho fissato il tirante e poi ho ripeturo l'operazione sull'altro paranco. Adesso il lato destro della barca emergeva ma tutto il resto compresi centro poppa e prua penzolavano sott'acqua.Sceso dalla barca di Holly ho iniziato il lavoro da terra, qui ho piantato in terra con una mazza due tubi da ponteggio più o meno in posizione simmetrica rispetto ai pali di legno che ho in acqua, ho creato due paranchi fissati a ciascuno dei tubi ma il dramma era trovare il modo di agganciare gli anelli del lato sinistro. Mancavano le cime che dall' altro lato avevo sciolto dai pali e riannodato subito come 2 grandi occhielli. Pensare di centrare un anello d'acciaio del diametro di 2 centimetri era speranza che andava oltre il mio naturale ottimismo. C'era troppa acqua per immergermi nel canale. Ho spostato uno dei due tubi da ponteggio in direzione del centro fiancata della barca poi ho legato un gancio da macellaio a una canna da pesca annodando l'ansa che restava in alto a una cima robusta terminante con una gassa ganciata da poter inserire nel paranco  poi ho  spinto la canna col gancio in cima sott'acqua, sondando alla cieca finchè ho trovato la panca centrale della barca ho creato un paranco tra la cima attaccata al gancio e il tubo di ferro e ho iniziato a tirare, la barca è salita fino a 30 cm sotto la superficie dell' acqua. Ero esausto ma ora immergendo le braccia in acuq potevo passare due cime agli occhielli d'acciaio. Ho legato le cime con due galleggianti per poterle riprendere in seguito  e ho lasciato andare la barca sotto poi mi sono sdraiato in terra. Sapevo che la parte tecnica era a un buon punto ma c'era ancora tanta strada in salita. Ho mangiato un pezzo di pane con del buon pecorino e ho bevuto un' po di vino di quello buono,
Ho rimesso il tubo da ponteggio al suo posto primitivo e recuperati galleggianti ho fissato le due cime ai tubi e ho creato due nuovi paranchi. Stavolta la barca si è sollevata e con tanto sforzo sono riuscito a portarla tutta a pelo d'acqua. Ovviamente il grande peso dell'acqua quando non è più compensato da quella esterna si fa sentire terribilmente, ecco perché chi può usa le gru. Dopo un po' la barca emergeva dall'acqua di mezzo centimetro, sembra niente ma era come una vasca piena d' acqua dentro e l'acqua di fuori che non entrava più. Con un secchio da venti litri, di quelli da vernice, appeso a una cima ho cominciato la tecnica del pozzo:  si butta il secchio a bocca in giù (se lo buttate di culo o di fianco non pesca) sull'acqua che è in barca, il secchio si ribalta e si riempie d' acqua. Ho tirato su una trentina di secchi pesantissimi e la barca pian piano emergeva a questo punto sono entrato dentro con gli stivali e ho cominciato a riempir secchielli più piccoli ma con tanta più sveltezza. In quaranta minuti la barca era vuota e dondolava tranquilla sotto i miei piedi. Per fortuna c'era un sole che pareva agosto e la sudata fatta non ha avuto, almeno per ora conseguenze sui miei vecchi strascichi di bronchite.
Ieri visto che era domenica ho preparato una copertura nuova per proteggerla dalle grandi piogge in arrivo. Cinque metri per due di ondulex in fibra di vetro viti e assi di sostegno 50 euri (tutte le mie riserve che che erano destinate al barbiere e a un rifornimento di gasolio al camper se n'è sono andate lì) un paio d'ore di lavoro per tracciarla sagomarla molarla ed ecco il resultato.



GORA GORA galleggia ancora (il copertone serve da ammortizzatore per i colpi che sbatte nei pali quando passano barche che sollevano onde).





3 commenti:

  1. Evviva!!! Lunga vita a Gora Gora!
    Stavolta perfino Balena dovrà farti i complimenti ^__^

    RispondiElimina
  2. Una buona notizia, finalmente. Chè in giro, web w non web, le belle notizie sono davvero rare. Hai fatto un lavoro superbo, quello che Gora meritava. E mi piace leggere e vedere 'ste cose, chè dal mare sono lontana,non tanto fisicamente quanto mentalmente. Un abbraccio a tutti voi.

    RispondiElimina
  3. Dante complimenti, un lotta durissima, ingegnosamente vinta !
    ce ne fossero di Dante... (e non solo per il salvataggio dell'amata GoraGora)

    RispondiElimina

Il tuo commento è il benvenuto, ci fa sentire bene e ci incita a scrivere ancora GRAZIE
___________________________________________________
Se non hai un tuo profilo puoi commentare come ANONIMO scegliendo tale opzione dal menù a tendina (per conferirgli maggiore personalità puoi aggiungere la tua email)
Se non desideri comparire come ANONIMO hai a disposizione un altro modo semplice: apri una tua pagina qualsiasi su un host gratuito. Dopo aver scritto il commento seleziona la voce URL dal menù a tendina che ti viene proposto. Potrai inserire la tua firma o un tuo nickname e confermarlo scrivendo nella riga sotto l' indirizzo del tuo URL. I tuoi commenti saranno personalizzati e firmati. Un ulteriore modo, forse il più elegante di tutti, ma un po' più complesso è quello di aprire un blog, anche se non hai intenzione di pubblicare. Blogger ti guida passo passo alla creazione e ti farà aprire un account google. I passi sono parecchi ma se tu avessi difficoltà ti aiuteranno i nostri redattori o gli affezionati lettori.
_________________________________________________
COMMENTI PRIVATI: indirizzare a esserinoebalena@gmail.com
_________________________________________________