lunedì 10 ottobre 2022

fatevi i gatti vostri 1959 quando è merda......come Armandino entrò ala Stanicce nvece che nei Pu


Posto oggi di lunedì perché ieri s'era d'accordo co Dani che avrei scritto io la paginetta domenicale ma poi al barre c'è stato dimorto movimento e un ho trovato du menuti pel piccì. 

A luglio, il 24 pe la precisione, s' è trasferito ne prati indove razzolano Esserino e Ito anche Vittorio De Scalzi. Chissa perché quando moiano alcuni cantanti se ne parla pe un mese e nvece per Vittorio la cosa e passata quasi inosservata eppure luilì in campo musicale aveva fatto tanto, anzi tantissimo e ad altissimi livelli.

Ma cosa centra il pur grandissimo De Scalzi col raccontino che sto per propinarvi? Si magari è vero che anche ner su caso si pole a rgionè applicà l' adagio che recita: quando dice merda... hai voglia te a stringe r culo....Ma c'è un altro punto di congiunzione, una canzone stupenda che De Scalzi scrisse con de andré e  e che cantava divinamente. Noi al Bar Nado gli vogliamo rendere omaggio con una cover cantata da quella che da sempre è la nostra meglio voce, vella del babbo di Sama, Armandino Fabbri che, come parecchie volte ci avrete sentito dire, per poco un entrò a far parte dei Pooh. Oggi vi racconto proprio quel poco che lo tenne fuori dal grande complesso e poi ditemi voi se non è vero che quando è merda è merda.... Intanto sentite la voce di Armando stupenda anche se  i vapori dela benzina gli hanno bruciacchiato la gola rendendo bella e profonda la su tonalità ma togliendoli quarcosa in modulazione ed espansione. All' organo manco a dillo c'era r Ciampi. La registrazione risale a  una diecina di anni fa  e fu fatta  su cassetta. Allora  al Bar Nado un c'era ancora la saletta musica e si sentivano le voci e li schiamazzi di fondo dell' avventori, Non sono riescita a ripullilla perfettamente perché mi si sciupava la bellissima voce di Arma e così ho preferito solo renderla digitalizzata senza ritocchi 

Bon ascolto.

Quando è merda è merda.... vicenda vissuta     trascritta da un racconto di Dino Ciampi. by  Zanza

Armandino Fabbri, a detta di Don Luigi, era una dele meglio voci che il bon prete  avesse mai sentito cantà. Don Luigi s'era sempre dato da fa coi cori di chiesa ma non si vergognava neppure a intonà Miniera dei Newtrolls o altri pezzi che richiedevano na certa predisposizione vocale. Armandino era nato a Livorno ma quand'era piccino di 3 mesi ir su babo era stato assunto all' acciaierie di Piombino e, stanco di fa nzù e ngiù tutti i giorni, cosa che pe fa il turno di mattina lo costingeva ad alzassi ale 3 e mezzo, sera trasferito a Piombino cola su moglie, la su primogenita Luciana e il piccolo Armando. Armandino era donque cresciuto a Piombino ricavando dalla città lo spiccatissimo accento un pò strinto sule vocali speci la "e" che differenziava la palata locale da quella classica livornese, più aperta e strascicata. Come tutti quelli dela su epoca era cresciuto cor mito dei complessi musicali esattamente come r mi babbo, Dino, Dante e compagnia bella. A Don Luigi era arrivato mandato dal prete dela su parrocchia che, pur conoscendo il su babo come comunista mangiapreti, di fronte a quella bella voce un se l' era sentita di fa quistioni di politica. Così aveva scritto a Don Luigi, che aveva na sorella professoressa di musica al Mascagni, il blasonato conservatorio livornese, e gli aveva chiesto come era normale fare fra preti e non solo, una raccomandazione per fare entrare Armandino al conservatorio. Ci fece un anno solo  ar Mascagni r nostro Arma perché la disciplina un  era il su forte e perché a parer suo quando ci dava dentro coll' ugola faceva passare in secondo piano anche i pupilli in grazia a su inzegnanti. Così mentre cercava lavoro entrò a far parte di ogni complesso che si formasse  tra Piombino e Livorno e molti gli facevan la corte perché era anche un eccellente bassista cola chitara elettrica. 

Capitò in quell' epoca  che i Pooh perzero Riccardo Fogli  che s'era perzo tra le zampe dela Strambelli e si dovettero dà da fà a cercà un rimpiazzo. Ner contempo Armandino era entrato a fa parte dela scuderia di  Ivano Torlai, di Shangai, un popolare quartiere dela nostra città. Il Torlai  era un inzanzinone cole pretese di menager musicale, ma aveva un credito che un andava oltre la nomea che s'era fatta nei vari barre indove passava bona parte dele su giornate. Il Torlai un aveva voglia di fa na sega ma una dote l' aveva, ascoltava tuttu quello che succedeva ner campo dela musica e quando sepper der buo che s'era creato ne pù, penzò subito ad Armandino. Di voce n'aveva di più e meglio di Fogli e cola chitarra poteva avé come rivale ar massimo ir Ciampi che però non amava il basso e col su carattere impossibile  un sarebbe mai entrato in un complesso. Non so se i Pooh in perzona or su menager  s'interessasse ale convocazioni, fatto sta che il Torlai un giorno entrò trafelato da Nado tutto sudato e concitato e chiese come si potesse fa ad avvertì Armandino darto che i Pooh eran disposti a concedegli un' audizione.

"Boia dè! E si svorta ragazzi, se lo sentano lo pigliano! E se lo pigliano il Torlai lo vedete arivà cola Ferrari" annuncio manifestando un emozione ncontenibile. Siccome il Torlai era noto pe sparalle grosse s'era in dubbio  se si fosse nventato tutto pe fa na pottata o se ci fosse del vero. Fatto è che seguitò in quella affannosa ricerca, andette a rompe perfino le palle a Don luigi mentre confessava n chiesa e ala fine, non avendo Armando il telefano a casa, andette all' ufficio postale e gli mandò un telegramma.

"Causa notizia Pù urge contattà  Ivano subito"

Il telegramma arivò e lo ritirò la mamma di Armando ma luilì era a trombà co Roberta,  che poi  sarebbe doventata la su moglie e dopo i rituali rounde che eran d'obbligo a quell' età, s'era fermato a dormì lì perché i genitori di lei erano in vacanza sull' appennino tosco-emiliano, di dove era originaria Roberta che aveva approfittato pe fa l' alcova ncasa sua. Quando dice merda.... sì perche Roberta era di Livorno e stava a du passi dal Bar Nado ma nessuno sapeva che Armando era da lei. Disperato perché un aveva risposta, il Torlai, che nel frattempo aveva bevuto quanto poteva, dicendo ar mi nonno di segnà che tanto dopo quell' audizione gli avrebbe pagato il doppio per ogni bevuta fatta, prese na decisione drammatica, si fece prestà da Dino la lambretta der su babbo. Dino sapeva che Renatino un gliela avrebbe mai imprestata ma capiva anche l' importanza di comunicare co Armando e con mille raccomandazioni gli conzegnò la lambretta. Il Torlai, briaco, euforico ma anche ansioso di trovà Armando imboccò  l' Aurelia come se avesse na Ferrari sotto ar culo ma a Bibbona, per l' esattezza ala California, prese male na curva ed entrò in fossetta spaccandosi il capo sul tronco di una cascia. La lambretta, na volta ricuperata, resultò tutta interrata ma intatta. Lui lo portarono a Pisa che un si ricordava neppure come si chiamava e così il giorno dopo Armandino tornò a casa prese il telegramma dale mani dela su mamma e telefanò al Torlai ma a casa del Torlai un c'era nessuno e così  penzò a na presa pel culo.

Nel frattempo Dino e Dante cercavano la lambretta e al barre nessuno sapeva dove fosse il Torlai. Dopo du giorni a Roberta gli tornò voglia di sentì quarcosa fra le zampe e siccome i cellurari ancora un erano neppure stati immaginati, chiamò na comune amica di Piombino perché dicesse ad Armando che quella roba era pronta ancora calduccina che pareva di forno e che se poteva era bene che passasse a prendela lui ala sverta  prima che gli toccasse dalla a quarched'un artro. Solo lei e Armando sapevano che un si trattava di roba da mangià. Armando tornò a Livorno ritrombò quanto gli conzentivano le forse di quella stagione giovanile e si riaddormentò a casa di Roberta. Per fortuna, ma fu na fortuna per modo di dì, la mattina dopo venne ar Bar Nado a fa colazione e Nado che allora conduceva il barre lo apostrofò:

"Boia bimbo è venuto a cercatti il Torlai blaterando che potevi entrà ne Pooh è venuto anco a cercatti cola lambretta di Renato ma è sortito di strada e solo ierzera s'è saputo che è a Pisa co na commozione cerebrale da stianto."

"Budella  maiala rotta ner culo di Eva" sbottò Armandino, " e penzavo mi pigliasse pel culo e ora come cazzo  li contatto i Pù io?". Cercaron sull' elenco del telefono ma ala P un c'erano. Allora Nado che aveva cervello suggerì: "la mamma der Fogli sta a Pontedera proviamo a chiamà lei anche se r su figliolo è sortito dar complesso. Se ci si fa a rintracciallo vedrai che lui un recapito de su ecse compagni lo deve avé." Rispose la signora ma seppe solo dì che r su figliolo un lo vedeva e che da quando aveva perso r capo per quer tegame  veneziano lei un sapeva più  indove trovallo. Ala fine, cola lambretta recuperata da Carabinieri, Dante lo accompagnò a Pisa n traumatologia e il Torlai un parlava ma capiva gli fece cenno di prende il portafogli ne calzoni riposti nell' armadietto e lì Armandino trovò il numero benedetto del manager dei Pooh che, contattato immediatamente. rispose che ormai erano a posto la sostituzione era stata fatta.

Per qualche tempo  Armandino fece coppia musicale co Roberta e raccattarono qualche soldo facendo serate e cantando ai matrimoni ma un era vita, come un era vita per mi babbo e la mi mamma che dopo qualche anno di quel lavoro avevan capitolato rilevandoil bar del babbo di lei. Ala fine  grazie a na raccomandazione der solito Don Luigi Armando entrò ala Stanicce, na raffineria ENI da sempre a primi posti pe la produzione di cancheri benigni e maligni, quest' urtimi i più diffusi.





Poro Armandino da poté entrà  Pù a entrà ala Stanicce indov'è rimasto tutta la vita a respira benzine.... Dopo un po' si sposò co Roberta fecero Samatta e poi Camilla e la musica fu riservata ale occasioni conviviali che ogni tanto si organizzavano al bar Nado.

Bona Domenica a tutti

Zanza


4 commenti:

  1. Mi era parso che il solerte advisor, che mi informa di ogni vostro nuovo post, mi avesse segnalato una pubblicazione verso la metà della scorsa settimana. Provando però a visitarla vedevo solo molti geroglifici. Poi, non comparendo niente nella giornata di ieri, avevo iniziato a preoccuparmi sebbene fondate ragioni mi inducessero a pensare che non potevate essere oggetto di hackeraggi russi e tantomeno ukraini. Vi leggo con piacere oggi, giorno in cui i quotidiani mi hanno già predisposto al malumore. Storiella raccontata benissimo, con maestria stilistica e dovizia di particolari. Così abbiamo avuto anche i prolegomeni del concepimento di Samantha.
    Certo che dal cantare con i Pooh a finire in una raffineria dalle pestifere esalazioni fa davvero concordare col titolo di questo post. Inoltre Armando, che avevo sentito anche in perfette imitazioni del molleggiato e in altri pezzi, anche piuttosto difficili, mostra grandi qualità vocali e indiscutibili capacità interpretative. Mi sia consentito dire che lo vedo meglio nella Bar Nado Band che tra i blasonatissimi Pooh. Grande complesso, nulla da dire ma per me eccessivamente compiacente nei confronti di gusti molto, forse troppo comuni. De Scalzi come tutti i veri talenti piaceva molto ma non compiaceva e questo spiega la rapidità del commiato tributatogli.
    Buona Settimana

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  2. Superfluo dire che ormai sei diventata una narratrice in grado di non farci rimpiangere Dante. In ogni caso gli avvicendamenti con lui e Dani che scrive in maniera altrettanto gustosa sono sempre i benvenuti e conferiscono al blog quella freschezza e molteplicità di voci che da sempre è la sua peculiarità. Armando canta non solo meglio di Fogli ma di tutti gli altri componenti del blasonatissimo complesso. Da cantar bene ad aver successo c'è però, come ben si sa, un abisso. La canzone è bellissima e sono d'accordo con quanto dice il prof. sul fatto che del compiacere e non compiacere
    Giorni felici a tutti anche se col clima che c'è è augurio di un ottimismo quasi irrazionale.
    Anna

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  3. L'ho ascoltata 3 volte e mi spello le mani con gli applausi. Armandino canta benissimo e la canzone in oggetto non è per nulla facile. La storia raccontata dal Ciampi e abilmente postizzata da Zanza è tragicomica e che dire? Quando è merda....è merda.
    Baci a tutti
    Patty

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  4. Mi sono incantata a leggerla, è una perfetta sliding doors. Quasi tutti ne abbiamo un paio nella vita, più o meno eclatanti, ma questa è davvero notevole. Alla fine però Armandino non è entrato nei Pooh ma ha passato due belle nottate con la sua amica, con cui ha condiviso poi la vita, insomma non gli è andata poi così male. Nel frattempo il povero Torlai ha passato due orribili giorni d’ansia, ha pure fatto un incidente,e manca poco deve ringraziare per essersi salvato la pelle, per tacere della povera Lambretta se l’è vista pure peggio. Tra l’altro mi sembra di ricordare che anche l’audizione di Red Canzian si portò dietro un discreto carico di combinazioni e coincidenze e insomma “c’era più di una potenza all’opera”, come direbbe Gandalf. Saluti a tutti da Murasaki, e complimenti a Zanza per il bel pezzo e la sua penna d’oro 💙💐🖌

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