martedì 3 gennaio 2017

fatevi i gatti vostri n.670 " il pranzo di Costanza" un reportage di Dani e Zanzara che ci vole fino ala Befana pe leggelo

Mamma mia che creatura dell'alba sto diventando! Non sono ancora le 7 e sono già davanti al mio portatile, mi sono svegliata alle 5 e mezzo, quando ho sentito la zia uscire giù per le scale. Alle sei si è svegliata anche Zanzara. Il suo ragazzo, Andrea, è dovuto ripartire nel pomeriggio del primo gennaio per dare il cambio al babbo e così  addio alla pensioncina da sogno. Lei si è trasferita da me visto che il suo lavoro da giornalista freelance è di molto free anche a livello di compensi. Matteo fa il benzinaio col padre, non il petroliere con Moratti, quindi c'è poco da largheggiare. Mentre il caffè passa gorgogliando nella moka e il suo aroma satura  l'aria di casa iniziamo, a quattro mani, il resoconto di ieri. 
Questa collaborazione è particolarmente gradita ed efficace perché oltre al piacere di stare insieme (abbiamo sempre legato alla grande) Zanza conosce meglio di me alcuni episodi che ebbero per protagonisti Dante e Dino da giovani e mi sarà di grande aiuto. A quelli che loro due definiscono "i bei tempi"  lei non c'era ancora ma il Bar Nado è da sempre  la vera Gazzetta di Livorno e mantiene, ad oggi, tutti i suoi archivi.
Giornata di gran daffare dunque quella del 2! La cara Svizzera che non si chiama Costanza,  la chiamiamo così per questa sua dote, riaffermata nel corso di decenni, ci ha invitati tutti a pranzo da Cipriani  a Torcello e, ovviamente, la maggior parte di noi non sapeva cosa mettersi addosso. Noi donne temevamo che Dino venisse con l'eskimo e nutrivamo concrete paure sulle scelte di Dante. Dino  ha ancora un modello d'eskimo degli albori, già in pieno '68 lo accquistarono, quattordicenni, sia Dante che lui ma poi , crescendo, la taglie cambiarono. Così quello odierno indossato usualmente da Dino risale probabilmente al '74 quando ormai il suo sviluppo fisico era consolidato. Ovviamente, ieri, zio Dante era certo  che l'amico mettesse l' eskimo e quindi, non avendo più l'eskimo, fin dall' alba ha ricercato e tirato fuori da un baule, is soffitta, un giaccone a quadri rossi, tipo boscaiolo del Canada o dell' Alaska. Io e la zia, che siamo donne, però avevamo visto che Costanza, il 31 dicembre, portava una borsa in carta il cui logo riconduceva a un elegante negozio di abbigliamento specializzato in cachemire. Inoltre, grazie alla fuoriuscita di consistente lembo di tessuto blu avevamo ritenuto che  potesse contenere un cappotto elegantissimo per Dino.  Un Dino in giacca cravatta e cappotto non lo avevamo mai visto  e sarebbe stato una sorpresona alla guisa del  vedere vestito in modo classico lo zio che, addirittura, si è sposato in maglietta e scarpe da tennis.Così abbiamo continuato a navigare nel dubbio della mìse del Ciampi fino alla sconvolgente rivelazione 
Io non ho granché con me, la vita australiana nella quale ho tacitato alcune istanze del mio corpo correndo sulla spiaggia con metodo e disciplina, mi hanno tonificato molto ed  ho ricreato  il mio guardaroba in Australia.Per questa vacanza  non avevo quindi portato  che cose essenziali. Alla fine,  pescando tra vecchio e nuovo, ho rimediato  un tubino in maglia nero, un maglione a collo alto rosa chiaro e un impermeabile regalatomi da Bobby con una imbottitura creata apposta per il clima londinese. Bobby ha un impermeabile simile e un abito serio col quale usualmente va all' università e aveva dichiarato che avrebbe messo quello. Zanzara mi  ha  mostrato una mini ascellare da visual shock, rossa e piena di strass, calzamaglia termica maglioncino nero e maxicappotto stile anni 70 color melanzana roba da Vogue. Il Tafanino era d'accordo di farsi  prestare un vestito da mio fratello, hanno grosso modo la stessa taglia. Valentina la sua ragazza ha i tatuaggi ovunque e pensavamo, maliziosamente  che li avrebbe  tenuti  il più scoperti possibile nonostante la temperatura. Il dramma era  la zia, lei ha davvero il fisico alla Audrey Hepburn e con la mise che avevo scelto io  sarebbe stata da favola, ma la mia roba le va larga e io temevo che se si fosse  messa in competizione con Dante sarebbe potuta  anche venire con gli stivali da barca. Intendiamoci non sono una conformista come pira non sia Zanza ma neppure contesto tutto e tutti come fanno lo zio e la zia. Se ritengo che un posto sia da elegantoni o peggio da parvenu non ci vado ma se  vado non mi vesto come la befana. 
Su una cosa non si poteva derogare,  a Torcello bisogna si arriva in motoscafo, del resto la cosa è nota anche in letteratura e nel cinema

“… ci prendiamo un motoscafo e andiamo a pranzo da Cipriani a Torcello.”
(Mordecai Richler “La versione di Barney”)


 Costanza si era offerta di pensare anche a quello ma qui sorgeva un punto d'onore da rispettare : la barca doveva  essere quella della zia 
"perché barche così a Venezia se le sogna anche George Clooney, quindi e acqua o non acqua nei canali, ci si va cola barca di Holly" aveva sentenziato  lo zio  mettendosi in marcia all'alba  per andarla a prendere  in bici dato che, colla solita nostra fortuna , una volta che serve la barca lui l'ha ormeggiata fuori Venezia, arrivato lì avrebbe caricato la bici sulla barca e raggiunto noi, almeno così  ha dichiarato, assai sicuro di ciò che stava per fare.  
A conti fatti eravamo  in 10 persone. La barca è lunga e robusta  e ci si sta ma non proprio  alla grande, in più   il rischio era quello morire congelati perché è scoperta e Torcello è a  6 miglia marine (una undicina di km da casa nostra). 
A Venezia i Cipriani  hanno diversi ristoranti  oltre l' Harry's bar, che al momento,  però, trattano di chiudere o di cedere. Ovviamente nessuno di noi è mai entrato nel prestigioso Ristorante che fa angolo col il RetroGiudecca e sta proprio di fronte all' isola di San Giorgio e al Bacino San Marco ma è quello che vediamo più spesso, specie  quando, in estate, ci muoviamo in barca cogli zii.   Sappiamo che lì i prezzi sono da infarto,  ma noi  si va alla Locanda  che è nella laguna nord, sull' isola di Torcello, vicina a Burano e Mazzorbo. Ora che qui  diano da mangiare gratis è escluso ma pare che l'ambiente sia più sobrio e proprio per questo ancora più ricercato. Costanza del resto  fin da piccola è abituata al jet set. Come faccia poi una usa a passare dalla Costa smeralda a Montecarlo, da Portofino a Saint Moritz, ad esser cotta così di Dino, che non è brutto ed  ha  certo un suo stile ma è talmente indisponente da far cadere le palle, non lo sappiamo. 
Zanzara mi narra nei dettagli semiscabrosi un episodio che sapevo dallo Zio. Lui però l'aveva  buttato là in fretta perché quando rievoca certi episodi del passato zia Holly non sempre la prende bene.... 
Angela, invece grazie all'autorevole fonte del Bar altresi conosciuta come Radio Nara (la sua mamma) mi racconta d' una volta in estate  che erano insieme Lui, Dino, Costanza e un' altra ragazza di Livorno di nome Maila.  Arrivate la sette non   sapevano come passare la sera o in fortunata ma probabile sorte, la notte. Zio Dante aveva aperto, col cacciavite , una baracca sul mare come fosse lui il padrone e avevano cenato davanti al mare tutti  insieme. Il dopocena invece lo avevan fatto separati che per quanto intimi i nostri son cresciti con una scuola di pensiero piuttosto calssica per quanto attiene la promisquità. Così Costanza e Dino in camera da letto, e Dante e Maila in un'altra cameretta con un letto abbastanza piccino da far bestemmiare Maila che era una ragazzona grande come lo zio con una quinta e un sedere che facevano provincia e un bel viso da bambolona, unico difetto, bestemmiava, beveva il vino come un omo, berciava quando faceva sesso e bevendo e mangiucchiando tra le riprese, ruttava e scoreggiava senza ritegno. Uno stupendo animale che intimoriva mezza Livorno e col quale solo lo zio e pochi eletti avevano il coraggio di confrontarsi. Al mattino Maila si era scusa pei berci con Costanza dicendo abbi pazienza ma un mi riesce di tenemmi e quando ni do la via un sento seghe sveglio r quartiere. Costanza facendosi forte della confidenza concessale  aveva chiesto a Mailona "ze anche Tante tenefa il guanciale su faccia quanto  che erano a letto inzieme e stafa di soto lui?  Maila rimasero  stupita e quando lo disse a Dante lui  ne chiese conto a Dino senza peritarsi affatto: Oh ciampino o che storia sarebbe vesta qui che cola svizzera a cavallerizza ti copri l'occhi cor cuscino?"
 la risposta fu:
"Ohioia Dantino lo sai come so' storto io un so' di bocca bona come te, leilì è na brava ragazza ma a fa ste cose  ha un verso come un ciuco a sciacquà i bicchieri, mi rimbalza addosso che sembra ndemoniata , mi fa dondolà peggio d'una barca  e poi m'arrivano que  capelli biondi lunghi  nel muso come frustate  e allora almeno vello  me lo copro" 
Come si fa a non amare un tipo cosi  e difatti la bella Costanza si cosse allora ed è rimasta lessa!
 Ci siamo permesse di narrare  questo piccolo e vetusto particolare intimo perché ormai è battuta comune anche in presenza di Costanza che ancora oggi quando si rievoca la cosa fa con ingenuità tipicamente elvetica:
 "Io era ciofane e molto cucù (parola in uso nella svizzera italiana per dire tonta) e no capiva perchè lui copre fiso e allora penza, sono io tanto orendosa? Opure lui istà con me ma intanto  penza di altra dona opure lui non fole stare soto di dona e si fergogna come i taliani teroni? Insoma mi arifafano  tante tomante  a mio zervelo che io perdevo konzentrazzione e alora mi dofeva movere più in freta  pe no perde piacere e cvesto a lui dava ancora più fastidio"
Mentre fantasticavamo sti ricordi  (per dirla come  Totò nella "livella") s'erano gia fatte le 8 e mezzo e io Zanza e Vale, che nel frattempo si era aggregata  ci   siamo decise  fare a turno  un bel bagno bollente  coi gatti, no non è che li  volessimo lavare  in vasca  ma eravamo in  casa mia e di Bobby che è più fredda, la zia non c'era, Dante nemmeno, quindi  avevo  portat su i mici, il bagno è lastanza più cada e Balena si è stesosubito  sulla lavatrice mentre Esserino sedeva  su water, no non in quel senso. ... è quasi-umano ma la fa nella sabbietta. Sedeva sul water coperto. Poi ci siamo dedicate alla vestizione, più o meno siamo tutte e tre sul metro e settanta, appena più abbondantine sopra e sotto io e Zanza, e la "coloratissima" Valentina davvero davvero carina vista nuda. I tatuaggi sono ovunque e vari sono i piercings , bellissimi i primi d, pare d'essere a un art gallery, immaginatevi che  sul sedere ha un drago meraviglioso rosso e blù  con scritto in inglese "guardami negli occhi" in collocazioni strategiche  i piercing a me fanno una paura terribile e lei li ha sul naso sulla lingua e...ebbene  sì anche lì . Ecco un suo bel ritratto frutto di uno scatto del Tafano che come saprete condivide il lavoro con la sorella ma più orientato alla carriera di  fotoreporter.
abbiamo coperto gli occhi perchè Vale non è proprio timida forse ama esibire i suoi tatoos ma teme il web.Il drago è solo per  Rik e per noi.

L' unico atelier a disposizione era il mio armadio, Zanza aveva  portato di suo ma Vale  nulla tranne jeans pile e giaccone di pelle da uomo. Con due tocchi da artista io e Zanza l'abbiamo sistemata così figa che al Tafano per poco gli viene un colpo.
 Alla fine vestiti di tutto punto, e dunque, piuttosto eleganti i giovani e Costanza in abito blu con cappotto di cachemire blu (era suo dunque quanto avevamo intravisto),  informalissimi lo zio che pareva Jack nikolson in shining ma con un piccolo tocco di eleganza dato da camicia bianca e nastrino al collo come portavano nei fil western e per tocco finale un cappello texano di feltro che gli sta benissimo ma che pareva messo apposta per farsi dire che non era ancora carnevale , la zia con un poncho peruviano coloratissimo e un cappello sempre peruviano jeans e anfibi miei perchè le fanno male i piedi e io ho 2 numeri più di lei, Dino con una papalina bordeaux, la sciarpa del Livorno e l' eskimo col cappuccio sopra la papalina. Dopo un quarto d'ora di navigazione zio che aveva bestemmiato contro tutte le barche che incontrava  perche corrono e schizzano tutto e tutti, prende il mio cellulare e chiama Cipriani. dato che usa il vivavoce sono in grado di riportare fedelmente la conversazione

drin drin
drin drin
drin drin
drin drin
drin drin
drin drin
drin drin
"Locanda Cipriani Buon Giorno"
I"o bestia (ma non ha detto io) o n ciavete nessuno a codesto telefono? Ero bell' e pronto a ritornà ndietro!"
"Perche signore sta venendo da noi?"
"O sinnò per cosa vole che la chiami pe sapè l'ora esatta?"
"Scusi signore ha per caso una prenotazione?"
"Diamine sennò un ci si pole mica venì da voi"
"E' vero signore e mi permetta, posso sapere a che nome?"
commento rivolto a noi " boh m'ha detto digià 3 vorte  'signore' si vede che co poveracci un ci si perdan neppure a rispondeni"  poi al suo interlocutore:
"Io cane ladro  e boia (ma non ha detto io) ora so qui che mando la barca e un so dove l'ho messo r foglio ma quando arrivo ni si fa vedè"
"Bene signore e potrebbe gentilmente dirmi  quanti siete?"
"10"
"Credo di aver capito signore, per caso ha prenotato una signora tedesca?"
" No Svizzera"

Dino che lo conosce sentendolo laconico mi fa: "quando fa così sta pe mandalli in culo stai a vedé come finisce sta storia."
"Possiamo esserle utili in qualche modo?"
"Volevo sapè se da voi c'è il verso di legà la  barca?"
"intende forse  dire 'ormeggiare' la sua barca " signore?"
"no Maremma strega e maiala! Ho detto legà no ormeggià, Io serpe (ma non ha detto io) La voglio legà cor una catena sennò dicevo  'ormeggialla' la so la differenza mica so di campagna come r' vostro sindaco. Io so nato a Livorno, Tirreno, vento onde da 6 metri, mare di quello serio comprì? .
"Ho capito signore ma come desidera 'legarla' la sua barca?"
"cor una catena no? Mica vorra che la leghi cor una cima, me la tagliano e la portano via e io poi co chi incazzo co Cipriani?"
" Ha perfettamente ragione  signore ma qui guardi nessuno tocca una barca ormeggiata vicino alla nostra locanda"
"si eh ? Ladra della Donna e( e non dice Donna e poi giù un'altra bestemmia che pare emulo de' bravi all'incontro con don Abbondio) ma se ero venuto da du giorni a Venezia e m'anno fregato r motore
poi quelli che cianno i soldi e vengano da voi  pensa che siano de nobili? I nobili quelli veri mangiano n casa anzi un mangiano nemmeno e stanno attenti a un e spende co tempi che corrano! Chi viene in codesti posti è perche i soldi gli costan poco, dimorti che rubano, politici, faccendieri, ruffiani, puttane, trafficanti di droga,
comunque la catena ce l'ho io fatemi trova un palo libero arrivederci e grazie"
 e riattacca.

Dopo questo biglietto da visita era perfettamente inutile essersi tirati a lucido ma Costanza per nulla  imbarazzata ma, educatissima e avvezza ai modi di Dino se n'è rimasta zitta e tranquilla e pare divertita da questa compagnia piuttosto naif.
Appena arrivati lo zio, che se vuole i modi,  ha mandato avanti lei a recitare la parte che le spettava ovvero dell'anfitriona, mentre lui ha ormeggiato e incatenato il gozzo della zia continuando a dire "e tanto ci son dei figliol di troia buffi quass, e so i napoletani del norde i veneziani, eh tanto mi fido a lasciagli sta barca senza sicurezza e so capaci di scioglimela e falla andà ala deriva ma va,nculo a loro e a sta pozzanghera"
Zia io e Bobby siamo Veneziani DOC ma non ci tange sappiamo che Dante ama Venezia quasi quanto Livorno è che deve sfogarsi in qualche modo è da troppo tempo che sta buono a casa.


Alla fine si entra tutti mentre Costanza già ci aspetta, in ordine Bobby elegantissimo, il Tafano a ricalco, Io  e la zia  e Zanza e Vale a braccetto , Dino e Dante un parecchio  staccati
appena  Dino arriva alla porta colla papalina, l'eschimo e la sciarpa del Livorno e l'occhili di tartaruga accomodati col nastro isolante gli domandano se ha prenotato
e Dino li guarda con quell'aria tra l'assonnato e uno che ti prende per i fondelli
si gira verso Dante e gli fa
"ma che vole sto vì? Parlaci n po' te che sai l'ingrese"
e Dante
"so na sega che vole, fanno più domande che da carabinieri"
poi fa un passo avanti e chiede
"cosa c'è"
con quel tono che chi si sente interloquire in quel modo pensa 'se sbaglio risposta questo mi pianta un cazzotto nel muso'.
"chiedevo se lor signori hanno prenotato"
"o porca ladra nfa di vella Donna o quante prenotazioni volete? o un vel'ha fatta la signorina Kazzimaier la prenotazione?"
"Ah fate parte della compagni mi scusi tanto signore,volete darmi i soprabiti?"
 e fa come per aiutare Dino a togliersi l'eskimo
"no no lasciamelo sta addosso poi se ho cardo  l'attacco dietro ala sedia un si sa mai se qualcuno me lo piglia mi tocca ammazzallo di botte e un voglio mica finì in galera come lui accennando a Dante". 
 parla sempre poco ma quna volta che parla dice anche troppo quella della galera se la poteva risparmiare ma così sanno cosa si possono aspettare.
Probabilmente Costanza nel breve lasso di tempo in cui è stata sola ed ha consegnato la prenotazione deve aver corrisposto anche un lauto anticipo sulle mance magari dicendo che è con una compagnia di artisti burloni, perché gli addetti non fanno una piega e accompagnano lo zio e Dino al tavolo dove noi abbiamo già preso posto.
A questo punto la zia si sente in dovere di dire la sua: "
Dante se continui così io prendo e ritorno a casa col vaporetto e anche Tu Dino non drgli mano e poi anche per una forma di rispetto per Costanza che ci ha invitato così gentilmente". 

Lo zio si mette buono buono a sedere ma il danno lo fa proprio  Costanza che per minimizzare dice "oh Holly io conoscevo pene qvesti tue da tantissimi ani forse sono qvella che li conosce pìu mellio qui" e la zia  com'è ovvio si incazza e mi fa all' orecchio  ma facendosi sentire da tutti 
"vorrei proprio sapere come li conosce, se uno per volta o tutti e due insieme
 digià con quella storia di lei e Maila il tuo zio mi ha fatto incavolare  e ora lei rinforza la dose" 

ma la trattengo e son certa che zio Dante non ha scambiato nient'altro che amicizia con Costanza e poi si parla di più di trent'anni fa ma  in fondo lo sa anche zia Holly per fortuna le sue impennate durano poco e poi si rasserena.
Al bere un altro piccolo fremito quando zio Dante  delegato a scegliere chiede "due fiaschi di rosso per ora".
Gli addetti non fanno una piega solo in una trattoria di second'ordine avanzerebbero il luogo comune ed errato che col pesce il rosso non ci sta.
Ma sul lato professionale non c'è proprio nulla da dire gli ostentano ben cinque fiaschi di rosso delle migliori cantine toscane decantandone i differenti pregi (e Bobby che giurava avessero solo le bordolesi...)
Dante ne toglie due di mano al valletto commentando
"va bene va bene un mi sta a dì altro che mi confondi  io r vino lo bevo mica mi ci faccio le seghe mentali."

da qui in poi per ogni cosa consumata mettiamo un giudizio con stelline * e il commento di chi ha assaggiato.
Chianti Castelgreve DOCG, Gallo Nero **** molto buono, tutti.

Con il tipico fiasco in paglia naturale. Colore rosso rubino intenso, questo Chianti Classico a base di uve Sangiovese si presenta con profumi eleganti, con note di viola e sfumature di frutta matura. Gusto pieno armonico con tannino morbido e vellutato, finale persistente.
 
Poi ecco finalmente la pappa, metto qualche foto scattata e accanto, come premesso sopra, le nostre personalissime stelle miscelènne.




 pane appena sfornato fresco con riccioli di burro **** bono x tutti ma ci vole poco a fallo
Risotto vegetariano     * * * * 1/2 gustosissimo ma leggermente oltre la cottura gradita da Dante
Pasta fresca tirata a mano con polpa di capesante * * * * * la migliore! tutti concordi
risotto alla Torcellana *****   meglio del primo, Dante
risotto alla milanese con ossobuco  * * * * * tutti tranne Dante che non l'ha preso
 frittura mista di stagione con verdure alla julienne fritte *****  superlative!!!  Dino le ha riprese due volte idem Valentina
Grigliata di branzino, scampi e coda di rospo * * * *  eccellente anche se  le mescolanze di pesce e crostacei lasciano perplessa la zia, non i livornesi che nel cacciucco celebrano la mescolanza



Qui sotto Millefoglie alla Cipriani con crema Chantilly e vaniglia del Madagascar
***** eccezionale, da farcisi del male Zia Holly, Costanza, Dani, Zanza , Vale e il Tafano

sorbetto al limone **** molto buono,Tutti. Nota: ne abbiamo mangiati di meglio, pochi, ma anche di peggio innumerevoli.
I primi erano da favola, i secondi anche abbiamo preferito per lo più pesce tranne lo zio che lui ormai carne e pesce non li mangia più quindi per lui formaggi e verdure.La zia ha controllato che il pesce fosse tutto locale e di stagione e ha dato l'ok
Roba davvero ottima preparata come si deve, servizio inappuntabile
Conto? A Costanza. Al tavolo  non arriva proprio, si sarà arrangiata lei o forse ha referenze tanto buone che il conto glielo mandano direttamente in azienda.
Alla fine il ricamo
dopo esserci riempiti e con soddisfazione il cameriere chiede
posso offrirvi un liquore una grappina, un amaro
e Dante
"hai detto offrirvi vero?"
Certo signore è un piacere per noi
Allora portaci un paio di bottiglie di grappa bona grazie.
Arrivano due bottiglie di una riserva piuttosto buona
che non vengono messe in conto (assicura Dino che al momento di alzarsi infila la bottiglia rimasta a mezzo nel tascone dell' eskimo che non si è tolto durante tutto il pranzo).

Grappa Bonollo Riserva **** non è una grappa da 80 euri ma tra le commerciali di livello alto fa la sua eccellente figura anche grazie al palmares dei premi ricevuti, in Veneto varie grappe battono questa fuoriserie modenese ma ha 50° e a Dante e Dino questo basta e avanza.
MEDAGLIA D'ORO GRAPPE INVECCHIATE - ACQUAVITI D'ORO 2011
ALAMBICCO D'ORO 2010
Siamo al ritorno Dante e Holly tirano a sorte per chi pilota la barca ma sono così alticci che alla fine ci riporta Bobby,  appena rientrati in centro lascia il timone a Dino che così si toglie la soddisfazione dell'attraversamento di venezia, se la cava bene ma non c'era da temere, figlio di marinaio e cresciuto in casa di Uliano. Zanza sona l'armonica di Dante  e nemmeno male, il Tafano dorme briaco e beato, Costanza continua a chiedere a zia se sono stati bene, la zia le dà piena  soddisfazione. Io ciondolo a braccetto con Valentina che ogni tanto rutta come un uomo, dev'essere parente di Mailona, ma si scusa dicendo che ha la gastrite.
 "E' in mani buone ir mi' Tafanino" commenta Zanza  "se poi dovesse anche  berciare quando è sul pezzo per me ....la pole anche sposà!".
Un abbraccio da Dani e Zanzara



2 commenti:

  1. Per tanto ampio post ci vorrebbe una pagina di commento mi limito a dire: brave! Si riconoscono i passaggi frutto di Zanzara, scrive "alla Dante". Auguri per il suo lavoro. Ci piace molto la struttura di una storia centrale che si dipana in ricordi e sottostorie. Che bel pranzo ne esce bene anche Cipriani e quanto è simpatica e schietta la "libera" Maila in confronto alle antipatiche puttane manierose che affollano i giorni d'oggi.
    Un bacio e grazie
    Patty e Vale
    (erprencentrence)

    RispondiElimina
  2. Grazie Patty e Valerio, come state? Perché non riattivate la vostra pagina? Grazie per i commenti, non meritiamo tante lodi. Purtroppo in mia assenza il blog si spegne, lo zio ha fantasia e inventiva è un grande affabulatore ma non ama le risorse tecniche e si svoglia facilmente, se dovessi restare in Italia continuerò volentieri a scrivere per i grandi amici che ci leggono un abbraccio grandissimo Dani

    RispondiElimina

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