domenica 15 gennaio 2017

fatevi i gatti vostri n. 674 " l' eskimo di Dante"

E' arrivato or ora lo zio e sono andata a prenderlo io alla stazione con l'ombrello perché sta ricominciando a fioccare neve soffice e bianca. Venezia che non ha la possibilità di mezzi a motore per le strade conserva sempre un po' di più il manto nevoso e sulle barrche cosa che non si vede spesso qui, c'è neve accumulata.


Lo zio è arrivato imbacuccato nell' eskimo e sembrava un bambino da tanta era la gioia di averlo ritrovato.
Ha voluto persino raccontarmi i dettagli inerenti l'origine del suo giaccone, dettagli davvero singolari, che estendo ai nostri amici lettori. Ovviamente l'eskimo storico e di letteraria ispirazione resterà quello di Dino, nessuno vuole insidiare il prestigio di quel capo super vintage ma quello di Dante era gemello ed hanno una storia particolare diversa da tutti gli altri: La maggior parte degli eskimi venivano fabbricati a fine anni 60 e inizio 70  in Germania e il primo eskimo da 14enni che acquistarono Dante e Dino al mercatino di Livorno aveva anche una targhetta sulla manica con la bandiera tedesca ovviamente quando la videro Uliano e Don Luigi ex compagni partigiani proruppero all'unisono levate subito quel troiaio dalla manica senno vi si butta via anche r giaccone. Qualche anno dopo, quando i nostri si erano ormai strutturati fisicamente crescendo abbondantemente in larghezza e in altezza Dante, solo in altezza Dino, si rese necessario l'acquisto di un nuovo eskimo e qui intervenne un fatto a dir poco singolare. Rispetto agli eskimi di importazione tedesca,  una produzione speciale, commissionata dalla base americana di stanza tra  Livorno e Pisa, venne confezionata da una ditta di Montecatini Terme. Dovendo fare un numero limitato di campioni che dovevano preludere a una fornitura di massa, realizzarono circa 300 capi tutti destinati alla base e misero una cura particolare nella realizzazione. La lana del pellicciotto interno fu fatta arrivare  da Nuoro, le maniche interne erano di coperta militare i terminali dei polsini in lana verse, il modello, ovviamente restava quello classicissimo, l'unica differenza dall' eskimo tedesco era la targhetta interna che recava una bandiera a stelle e strisce. Probabilmente mancò all'eccellente ditta il la di qualche autorevole lobbista (che con gli americani è d'obbligo) ed esauriti i primi 300 capi gli ordini si fermarono. Nel contempo la fabbrica, speranzosa aveva cominciato la produzione sfornando altri 500 pezzi. Non trovando però una nuova commessa rimasero, come si dice in gergo, in pancia al magazzino che dopo circa 6 mesi tolse l'etichetta U.S. Army, mise accanto alla bandiera maericana la scritta Sport Man e riempì le bancarelle  di alcuni stockisti Livornesi con quell'eccellente materiale che fu acquistabile al prezzo basso anche allora di 10mila lire.

Per anni Dante e Dino si son vicendevolmente biasimati per non averne presi tre a testa ma considerato che Dino porta il suo da oltre 40 anni e che quello di Dante non più usato dal 99 quando  la sua mamma coorse dal Gatto Eterno dimenticando nella fretta  di comunicare al figlio dove aveva riposto l'eskimo. Don Luigi e nonno Uliano non ebbero granché da dire senza gli americani i mitra partigiani avrebbero falciato diversi tedeschi ma ce li saremmo tenuti in casa parecchio di più. Qualche compagno dell' epoca ebbe da ridire su quella bandiera imperialista ma Dante replico pronto: ma... secondo te... popo' di caata sciorta che un sei artro, il su eskimo Dylan indo l'ha comprato? n' Russia? L'avrà comprato vicino a casa sua no? E poi e ci so' americani bravi e teste di cazzo esattamente 'ome da noi presempio Dino è bravo e te se na testa di 'azzo". E qui possiamo concludere con  una istantanea dello zione felice e imbacuccato . Ho usato il filtro seppia seguendo alcune dritte di zanzara e mi piacciono molto le foto con questa patina di "antico".
La storia dell' antico non mi pare piaccia troppo allo zio che replica "sarebbe un giro di parole pe dammi der vecchio?"
"no zio, ho detto antico non vecchio" ma lo devo convincere poco perché mi fa:
"ascorta un po' danuccia ma atté l'autraliani t'anno fatto assaggià dell' uccelli sarvatici o de polli"
Immaginando dove possa andare a parare cerco di parare di terza come una brava schermitrice di Livorno e dico
"bè il pollo è un grosso uccello in fondo"
ma non ce la faccio con un vecchio maestro d'ironia
"sì è un grosso uccello ma svolazza svolazza e un s'arza mai....e se s'arza un pochino dopo du secondi ricasca giù"  .
Pericoloso mettersi a tenzone su argomenti carnascialeschi come questo.  
Dimenticavo la cosa più importante la visita ad Ito è stata fonte di gioia ulteriore in quanto il micione sta bene ed è bello grosso e ben nutrito dalla vicina che lo ha praticamente adottato lasciandogli l'uso del portico e della cantina nella quale gli ha anche allestito una caldissima cuccia.
 probabilmente l'entusiasmo è corroborato dalle notizie sui due porci appartenenti alla sua vasta produzione filiale
Pare però che anche la vita dei nostri migliori amici, così come la nostra sia soggetta a gioie e dispiaceri:
Purtroppo proprio mercoledì un pezzetto di storia animale si è chiusa, il cane Laki (in Toscana come si pronuncia così si scrive), epico e coraggioso opponente delle scorribande
  di Ito e company, si è  liberato del Parkinson che opprimeva le sue 16 primavere ha abbaiato a Ito o al nulla e poi è partito per i prati del Cane d'Iddio ( la lectio è mutuata dallo zio Dante, che mi assicura essere detta associazione di lemmi equiparabile a bestemmia grave solo in determinati contesti) dove avrà sicuramente un posto d'onore. Il cane Laki apparteneva proprio alla vicina che nutre Ito.La stessa ha riferito allo zio che  il micione ogni mattina esce dalla cantina con fare circospetto valuta la presenza o meno dell' antico rivale e poi con fare sconsolato ne va ad occupare la vecchia poltrona sfondata, quasi in una forma di rassegnata accettazione di quell' ineluttabile fato che ci accumuna tutti.

Quanto a me: L' Australia mi aspetta, dovrei riprendere lavoro per questo Lunedì. Quindi urge  partire ma proprio non ce la faccio. Così, molto italianamente, ho mandato ai miei datori di lavoro un certificato di malattia, chiedendo però di non retribuirmela (In Australia si può).

Bacioni a Tutti
Dani

3 commenti:

  1. Appena letto. Che belle notizie! Peccato solo per il cagnolino. Lo zio fa un figurone e incute un certo timore con quell' icona sessantottina addosso e la sua robustezza che si evince anche dal volto. Pericoloso mettersi a battute coi Livornesi. Una volta io e Valerio visitammo la città, era estate e portavo un bel bustino a balconcino della boutique di mia zia, mi adocchiarono due vecchietti seduti in panchina e subito dissero a Valerio " O giovane, la porti sur mare la su sposa, c'è aria bona e per que pormoni lì è una benedizione!".
    Grande abbraccio

    Patty (erprencentrence)

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  2. Ti ringrazio del commento, raspy non può fare ameno di esprimersi quotidianamente !
    Ha veramente 15 anni, è di maggio del 2001, a parte un paio di canini in meno e una dieta ferrea renal,sta abbastanza in forma per fortuna.
    Ti faccio i complimenti per le esilaranti performances di esserino e balena e sono contenta che ritorni: come si fa a cambiare Venezia con l'Australia?
    In bocca al lupo per tutto e saluti carissimi a Dante e Holly

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