domenica 3 dicembre 2023

fatevi i gatti vostri 2028 "Del Patriarcato"

Mi dà fastidio quando, nei salotti televisivi, sento gli ospiti pontificare su concetti dei quali, in realtà, ignorano storia, natura e struttura. Direi che ciò avviene democraticamente sia con rappresentanti della sinistra che della destra. Se i primi riescono a ricondurre alla responsabilità della Meloni anche il fatto di aver lo sciacquone del cesso che non scarica bene gli altri riescono a spiccare per povertà di argomenti e grave approssimazione nelle ricostruzioni storiche.

Si parla e straparla del patriarcato e mi è sovvenuto di un bell'articolo comparso,in tempi non sospetti, su un quotidiano che leggo spesso. Non temete non si tratta del Secolo né della carta da culo gravitante nell'area silviatica. Come vedete dall'intestazione apparve sul Manifesto.

Bona Domenica

Zanza

ndr Il testo per salvallo  l'avevo  ricopiato ma non avevo cambiato na virgola. eccolo qui sotto, bona lettura.





EXPRESS. LA RUBRICA CULTURALE CHE FA IL GIRO DEL MONDO. In "The Patriarchs" la giornalista scientifica Angela Saini va alle radici della questione, “mettendo in discussione l’idea secondo cui gli uomini comandano perché sono più forti, più intelligenti o più adatti a farlo”

Il patriarcato, un sistema fragile non perpetuo

Maria Teresa Carbone

Non succede spesso, ma ecco un libro che si avrebbe voglia di avere fra le mani, con la speranza di trovarlo all’altezza delle aspettative. Soprattutto, aggiungiamo, all’indomani dell’8 marzo, «festa» – fra mille virgolette – la cui stessa esistenza rivela quanta riflessione si debba ancora fare, tutte e tutti, sul rapporto tra donne e uomini nelle società contemporanee (al plurale, per forza di cose, e possibilmente senza che a nessuno venga in mente di avere la ricetta pronta).


Il titolo è The Patriarchs, «I patriarchi» (anche questo al plurale, e vedremo perché) ed è uscito per Penguin Random House in questi giorni. L’autrice, la giornalista scientifica Angela Saini – nome all’apparenza italiano, ma in realtà britannica adesso trapiantata negli Stati Uniti – aveva già affrontato un argomento contiguo in un saggio del 2017, Inferior: How Science Got Women Wrong and the New Research That’s Rewriting the Story, dove aveva approfondito gli effetti negativi del sessismo sulla ricerca scientifica passata e presente.


In questo nuovo saggio, però, Saini – che ha studiato ingegneria e scienze a Oxford e al King’s College di Londra – va alle radici della questione, «mettendo in discussione l’idea secondo cui gli uomini comandano perché sono più forti, più intelligenti o più adatti a farlo», come scrive sul Guardian Katy Guest, che al libro e alla sua autrice ha dedicato un lungo articolo. In realtà, è la stessa Saini a parlare, «le società matrilineari e matrilocali sono parte integrante del tessuto della storia e della società umana, non mondi rarissimi e insoliti in cui le leggi della natura sono state in qualche modo ribaltate».


Ma allora, si è chiesta la giornalista, perché le società dominate dagli uomini sono così comuni? Per rispondere, Saini ha studiato le nuove ricerche nel campo della genetica e i testi di archeologia, e ha girato mezzo mondo, visitando le rovine neolitiche di Çatalhöyük, in Turchia, e incontrando la comunità Khasi di Meghalaya, nell’India nordorientale e gli esponenti degli Onondaga, una delle cinque nazioni originali della Lega irochese, a Seneca Falls nello Stato di New York. In questo viaggio, scrive ancora Katy Guest, «ha trovato società antiche che contraddicevano le moderne idee binarie di genere; sistemi matrilineari che erano stati sovvertiti dal colonialismo; e regole patriarcali che venivano abolite in un attimo per capriccio dei governi».


A ogni tappa Saini ha avuto la conferma che l’idea di «un unico piano monolitico, cospirativo e globale di dominazione maschile che ha spazzato il mondo in modo molto omogeneo» andava quantomeno riveduta, e che in effetti siamo di fronte a «diversi patriarcati (ecco il motivo del plurale, ndr) che hanno assunto forme differenti a seconda dei tempi e dei luoghi». Insomma, «il patriarcato non è qualcosa che gli uomini hanno imposto alle donne in qualche momento della storia, ma un sistema fragile alla cui perpetuazione partecipiamo tutti ogni giorno». In altri termini, anche se in una prospettiva femminile può dar fastidio, il patriarcato «non è ‘loro’, ma ‘tutti noi’».


E a proposito di cose che possono infastidire, nell’intervista Saini sottolinea che per trovare una società che ha legiferato per l’uguaglianza fra donne e uomini non bisogna tornare alla preistoria, basta andare indietro di un secolo, all’Unione Sovietica – anche se, aggiunge, «questi diritti possono essere tolti con la stessa rapidità con cui sono stati conquistati», basti pensare ai «valori tradizionali» cui oggi inneggia Putin.


Eppure, sostiene l’autrice, lo sguardo proposto in The Patriarchs è ottimista, perché se non altro «dimostra che società più eque possono esistere e prosperare, nella storia e oggi».


Pubblicato 8 mesi fa

Edizione del 9 marzo 2023

5 commenti:

  1. Interessantissimo questo post, grazie Buona Domenica
    Eliana

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  2. Scusatemi, volevo anche dire che ho atteso, durante la giornata, che comparisse il vostro primo messaggio di redazione, nel senso che non volevo accavallarmi ad esso ma poi visto che non arrivava ho scritto il mio. Se creasse qualche disturbo nel template o in altra struttura che voi sapete, cancellate pure e mettete il vostro
    Eli

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    Risposte
    1. Nessun disturbo Eli, me ne sono proprio scordata. Tale messaggio ha un'unica funzione o meglio ne ha diverse ma lo usiamo per una primaria: quando un redattore deve comunicare una cosa a uno su altra sede, invece di rompere le palle con telefonate o whatzappe, scrive lì in calce al poste e l'altro gli risponde, se legge e se ne ha voglia, tanto se non legge o non ne ha voglia cosa voi che collabori. Quando si era in tanti a scrivere era utile e come! Purtroppo oramai Bobby è latitante da mesi, Holly da prima dela pandemia, credo. Dante collabora ma ha un dio per cazzi suoi ed è ingestibile in questioni organizzative. Lì dunque ci scriviamo io e Dani con topiche tipo il colore delle mutande da mettere per l'ultimo dell' anno. Grazie comunque per essere attenta anche a ste piccole cose. Bona Dom anche atté
      zzzzzz

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    2. Rosse come il fuoco ovviamente. Ciao scimmia ero al pc e ho letto. Saluti anche a Eliana ormai tra i fedelissimi.
      Dani

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  3. Mi riprometto di leggerlo attentamente. Grazie per averlo postato.
    Buona settimana
    Giovanni Martinelli

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