Dunque, ne commenti dell'altra volta, c'era stata una richiesta in merito a un firme. Nela pellicola in questione c'è la storia d'una signora, che ar secolo si chiamava Claire ma ci vole un po' prima che si sappia il su vero nome perché per diverso tempo è anonima. Leilì ogni mercoldì ariva da Jay protagonista maschile, fa na trombatella, anche mpo' tirata via, secondo me, e poi ritorna dar su marito.
Il firme sortì nel 2001, cola regia di Patrice Chéreau. Vinze l'orzo d'oro al festival di Berlino der medesimo anno. Kerry Fox, che interpretava la protagonista femminile, venne premiata coll'orzo d'argento pe la migliore attrice. Nzomma Giuliana, s'è visto l' altra volta, trombava di martedì, n teatro. Claire di mercoldì. Io nvece... aspetto, facendo caffè, cappuccini e ponci. Ne pochi ritagli di tempo cerco di accontentà voi. Stavolta spero d'esseci riescita reperendo il filme di cui discorrevo qui sopra. Il recenzorio e l'indicazzioni pe trovallo in striminghe sono, come sempre, in mediateca. Molti di voi mi hanno messo cortesemente al corrente in merito alla resistenza dela loro tesserina. So contenta! Un bell' esempio di fedeltà! Per chi si trovasse sperzo ne meandri dele tante stanze dela fondazione Esserino Gatto, la volta scorza e quindi in risposta a commenti a fondo pagina del poste precedente, si sò date alcune delucidazioni pe movessi meglio.
Un mi resta che auguravvi bon week ende a tutti e bona visione a chi vorrà vedere le mosce acrobazzie di Claire co Jay.
Un abbraccio da Zanza
Wow! Grazie infinite Zanza, una sollecitudine incredibile.
RispondiEliminaBuon week end
Anna
Non c'è di che Anna, tra un cappuccino e l'altro se posso accontentare cari amici come voi sono felice. zzzzzz
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RispondiEliminaScusatemi l'avevo scritto talmente ingarbugliato che lo butto via e lo ripubblico anche se forse questa versione non è molto meglio della prima. Eli
RispondiEliminaSi danno da fare le nostre signore settimanali! In tutta sincerità questo film non mi è piaciuto. Molto più avvincente l'audio di Carlotto con intreccio interessante e messaggio chiaro. Capisco che il film abbia i suoi blasoni a forma d'orso ma l'ho trovato troppo indulgente all'anatomico e poco all'approfondimento. Non che manchino gli spunti per la riflessione, non voglio dire questo. Secondo me, però, o hai una tua teoria e, nel film, in qualche modo la dimostri oppure se semplicemente dipingi uno o più malessere esistenziali, come mi pare avvenga qui, secondo me ce ne sono talmente tanti da lasciare lo spettatore poco coinvolto.
Non sono una critica né un'esperta quindi si tratta di pura impressione personale.
Buona settimana
Eli
Non credo indulga al voyerismo e non ha scandalizzato me né mia sorella, relativamente anziani e allevati alla scuola della riservatezza ma non del bigottismo. Il realismo anatomico ci sta e non ci sta, a parer nostro non è essenziale ma richiama sempre attenzione quindi: passi. Inizio di un certo interesse, quanto meno prelude ad aspettative tematiche non banali. La parte centrale, a nostro modestissimo avviso risente di un certo calo, anche nella sceneggiatura. Finale forzato. Regista di buon mestiere, che sforna un film più che sufficiente ma decisamente sopravvalutato .
RispondiEliminaBuona settimana da
Giovanni e Maria Anna Martinelli
Dunque, riflettiamo. Film del 2001 dubito che all'epoca possa esserci qualcuna che non sapesse come è fatto un pene o che ne ignorasse le differenti volumetrie a seconda della situazione. Gli uomini poi dovevano essere già bene avvezzi a vulve depilate e pertanto anatomicamente più didattiche di quella della Fox. L'intento non è dunque quello propedeutico, tantomeno quello di fare una pornografia ipocrita o di strizzare l'occhio alla fazione voyeurs. Penso si tratti del tentativo per me riuscito di attenersi al realismo. Sono d'accordo col prof.Martinelli nel riscontrare i momenti di differente riuscita nella regia. Non sono pienamente d'accordo, anche se personalmente preferisco se avviene, col fatto che un film debba partire un punto di vista e che lo debba dimostrare. Un film è un opera d'arte e come tale può voler dire qualcosa o anche solo stimolare qualcosa. Il quid semmai è se ci riesca o meno. A me il film è piaciuto. Realistico nel dipingere lo squallore dei luoghi e una certa goffaggine degli amplessi decisamente realistici. Efficace nel rendere gli stati d'animo dei protagonisti. Valerio resta in dubbio se l'Orso alla Fox sia stato assegnato per il pelo o per essersi prestata a una fellatio reale durante le riprese.(Così almeno quota wikipedia)
RispondiEliminaGrazie e felici giornate a tutti
Patty
Direi che il realismo è efficace ma non sempre piace. Almeno a me. Credo che la maggior parte della gente nei films voglia vedere "eroi" nei quali immedesimarsi o comunque sognare. Così vedere due che fanno sesso impacciati quanto me e tantissimi altri "normali", lo sporco e la trasandatezza in giro, che io evito come la peste, mi fa sognare ben poco. Capisco che molti preferiscano i porno che offrono prestazioni olimpioniche, erezioni marmoree e attrici dagli infiniti orifizi. Il film in questione richiama però efficacemente la realtà, sennò che realismo sarebbe? E ci sono anche tanti altri spunti per riflettere. Il mio voto? Sette.
RispondiEliminaLuci
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RispondiEliminaScusatemi anche io faccio accesso alla cancellazione e ripetizione del messaggio perché dilungandomi troppo ho violentato la sintassi e la cosa mi ha indotto a riscrivere. Anna
RispondiEliminaAvevo solo scritto i ringraziamenti ma visto che il film lo avevo chiesto io e che ha suscitato interessanti discussioni da diversi punti di vista mi sento in dovere di manifestare anche il mio.
Ovviamente non sono esperta di critica cinematografica e ho sempre timore nell'usare categorie generali come "realismo" e simili non tanto perché non ne conosca le linee generali ma perché ho pochi argomenti interessanti da poter aggiungere. Questa la mia lettura del film: Il film ha il pregio, non indifferente, di dare alla sessualità il suo spazio naturale, mostrando quello che chi fa l'amore, o semplicemente sesso, molto naturalmente vive e vede. E non sembra esserci nessuna provocazione in questo, ma un'accettazione della normalità che, il più delle volte, il cinema, riflesso della cultura, tende a nascondere o a esaltare modificandone le connotazioni più naturali. Un uomo e una donna comunicano attraverso il loro corpo. La comunicazione può anche apparire goffa o esteticamente discutibile, fanno sesso come lo fanno milioni di persone in modo ben diverso da chi lo fa per professione. Tuttavia comunicano le loro emozioni e la passione che scatta in quei momenti e nel momento in cui le parole sostituiscono la loro fisicità non riescono a mantenere lo stesso magico equilibrio. Questo secondo me è il messaggio più potente del film. Quando il mistero che avvolge i protagonisti pian piano scema e cominciano a chiarirsi le motivazioni e le diverse aspettative dei personaggi, il film perde però un po' di interesse, anche a causa di dialoghi molto meno spontanei delle immagini. I personaggi secondari sono mal tratteggiati e non giustificano l'eccessivo indulgere sulle loro azioni. Proprio tale ripetizione rischia di distogliere dall'intensità del rapporto tra i due protagonisti. La scelta di un ambiente logoro e squallido, con un protagonista dai tratti di personalità "borderline" piuttosto che standard, rischia di caricare il film di sfumature particolari e depistanti e di togliere al messaggio la caratteristica di applicabilità generale. Il fatto di non riconoscerli come simili a noi incide sulla sua efficacia a livello emozionale che era molto ben presente all' inizio del film. Non è un capolavoro, forse gli Orsi ricevuti sono frutto di una tendenza culturale del periodo in cui il film uscì. Forse chi recita meglio di tutti è il marito della donna. Comunque è un film che fa pensare qualità che oggi mi pare in disuso.
Felici giornate
Anna
Bene mi fa piacere avé suscitato tanti commenti inzerendo quel filme, come diceva r mi nonno Nado, che andava a caccia co Uliano e Don Luigi: Basta s'arzi n'uccello pe fa tonà i cannoni.
RispondiEliminaBon prosieguo a tutti.
Zanza