giovedì 20 novembre 2014

fatevi i gatti vostri n. 570 " ciao Gigi "

Non me l'ero sentita di riattaccare a scrivere da solo e per di più cor un necrologio, ma i ragazzi di ritorno dalla Maoria (io la chiamo così anche se sarebbe più consono pella Nova Zelanda) hanno portato 'na ventata d'allegria assai simile a quella che portava Don Luigi quando spalancava a du mani la porta tintinnante, pe' vetri mal stuccati, del Bar Nado e con la su bella voce da basso ordinava: "Naraaaa la medesima" 
che sarebbe poi stata la colazione che faceva da sempre:
 un bicchierone di caffè nero, un cucchiaio da minestra di zucchero, cògnacche quanto bastava ad annientare ogni altro sapore, una svaporata sotto l'ugello del tè e una brioscia coll'uva. Poi si sedeva inforcava gli occhiali e prencipiava a scorrere il Tirreno cominciando dalla pagina de' morti per ognuno dei quali aveva un epitaffio visto che conosceva tutta Livorno.
"Bada vì 'sto figliol di troia come s'è sbrigato a levvassi da 'oglioni!."
" O Staltra vì  'he si sia affogata a ciucciallo a 4 mori?"
Insomma trasformava in lazzo anche le cose più serie e chiudeva sempre alla stessa maniera: "Scherzo eh ragazzi?! Si sa mai a volte quarcheduno di voi ni fosse parente a sti buidiuli che si so' avviati...."
Da diverso tempo aveva perso un po' il capo e aveva trovato posto in una residenza per anziani sacerdoti ma ci stava male e così tornava spesso a casa sua e siccome stava male anche lì, passava le giornate al bar Nado. La memoria lo tradiva abbastanza ma non la voglia di scherzare. Pare che due giorni prima della passeggiata finale avesse una mosca che gli ronzava tra la bocca e la bazza e all' improvviso abbia esordito: 
" Essai e mi rompe po'o le palle leilì ma è na femmina mica la posso stiaccià"
"Ovvia Gigi"  n'ha fatto Ampelio "le mosche so' maschi e femmine no come si pensa di solito che sian tutte femmine e che maschi e siano i mosconi, quelli son semplicemente una razza più grossa."
"Boia dè, avevo voglia di conosce Darwinne prima di morì" n'ha ribattuto Gigi" se ti dico è na femmina è perché so sicuro".
"O da che lo capisci?"  pare n'abbia chiesto Dino Ciampi ripresosi dalla briacatura della sera prima.
"Perché mi ronza ntorno ar pisello"
"Gigi fatti vedè da uno bravo dammi retta,  la mosca l'avevi prima sulla bazza e poi sul collo"  l'ha rimbeccato Ampelio.
"E difatti  'r pisello m'era salito su pela tonaca a vedè quer monumento di poppe dela tu moglie".
E giù risate con mezzo barre sdraiato in terra.
Poi è andato a casa in vespa  con Dino e pare che in una lunga chiacchierata n'abbia strappato un giuramento solenne ossia quello di smette di rompe oglioni coll'idee suicide e col nichilismo. Di smette di beve non l'ha fatto giurà ma anche su quel tasto ha voluto un promessa sul fatto che si curi e riduca i troiai che ingurgita.
Dino come ebbi modo di scrivere nei primi blogghi era orfano e fu Don luigi che gli evitò l'orfanotrofio affidandolo in custodia ala su sorella  (di Gigi) e alla mi mamma e al mi babbo tant'è che siamo cresciuti come fratelli. A que tempi questi lacchezzi si potevano ancora fare e la cosa ni riescì bene. Attaccato com'era a Don Luigi ci sta che rispetti quanto gli ha giurato e il primo a essene felice sarei io.

Poi pare ni volesse dare  2000 euri un crocefisso, che ni s'era sempre visto attaccato a un cordino e nfilato nella cintura,  e na madonnina d'oro, che teneva nel portafoglio,  dicendogli che 1000 euri e la madonna erano per lui che cole donne ha sempre combinato guai e 1000 e il Cristo eran per me perché mi ricordassi che le croci che ci toccano si portano...e zitti. Dino riferisce che abbia anche aggiunto:
"Pezzo di merda com'è... Dantino, pe' spregio l'attaccherà alle chiavi come un ciondolo varsiasi ma va bene anche così.

Dino lìperlì non' l'ha voluti: dicendo "c'è tempo pe' testamenti ci si vede domattina a colazione".
La mattina dopo al barre Don Luigi non è venuto e Dino r' Tafano e Zanzara so andati a casa a vedé che faceva e dato che non rispondeva e Dino aveva le chiavi so entrati. L'hanno trovato che dormiva sereno e sorridente, quasi beffardo e difatti, dispettoso com'è sempre stato non s'è voluto svegliare nemmeno a tirallo da tutte le parti. Il dottore ha detto che era morto nel sonno forse per una leggera ischemia che, data l'età gli è bastata. I soldi e la roba per noi l'aveva spostati sul comodino cor un biglietto: pigliateli! non mi fate girà le palle.
Proprio come il mi babbo aveva da tempo  le fibrillazioni ma mentre a Uliano aveva sempre raccomandato di curarsi e di pigliare il cumadìn e e l'ossigeno, per sé non ha fatto un cazzo, sicuro che il Signore, nel quale nonostante le apprenze credeva, con quel cuore ballerino gli avesse messo in tasca un biglietto di sola andata e una assicurazione contro la sofferenza. Tra le carte che aveva nel cassetto c'erano gli esami di sei mesi fa fatti a Pisa. Aveva gravi flutter atriali ed esiti di ischemie, proprio come il mi babbo che invece è a letto e piglia le medicine ciuccia l'ossigeno, guarda il soffitto e dice tutto il giorno: "ma io che cazzo ci sto a fare qui? o come si fa ad arrivà a domani?"
Quando ni s'è detto di Gigi ha detto: " Lo sapevo...luilì è sempre stato così, faceva le cose di soppiatto! Da partigiani, s'era ragazzi di nemmeno diciott'anni, una volta presi il su mitra e vidi che era scarico. Ni dissi "Ma che sei matto Gigi? Così t'ammazzano". 
"Un è detto" mi rispose, "paura la fa anche così e dimolta  e poi un vorrai mica che mi parta un colpo e ammazzi qualche poveraccio che ha moglie e bimbi a casa."

Un saluto e un abbraccio a tutti
Grazie a Redcats che s'è accorta subito che si repira ancora.
Dante

3 commenti:

  1. Complimenti postumi al vecchio prete, allo scrittore in buonissimo livornese e a tutta la compagnia.

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  2. In effetti è vero, se giuri con il fucile carico c'è rischio di far male a qualcuno... anche se in effetti ad andarsene in giro da partigiano, in quei tempi, un colpo in canna poteva fare pure comodo.
    Morire nel sonno è sempre una bella cosa, anche se chi resta magari preferiva che succedesse qualche tempo dopo.
    Quando lo fece mia madre, una delle prime cose che pensai fu "Ma che brava, ha sempre saputo sbrigarsela da sola in tutte le cose, lei".

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