lunedì 20 agosto 2012

fatevi i gatti vostri n.444 "quato quato quato indove istava il gato?"

I nostri son dunque tornati alla vita normale dopo l'oasi del campeggio. A tal proposito  è bene sottolineare che Dante nella quindicina passata al campeggio ha lavorato di brutto, riparando tutti i pedalò e i pattini in dotazione, quindi vetroresina, mola, carta abtrasiva e vernice sotto il sole, il tutto perché aveva patteggiato una piazzola in cambio di questi interventi. "E che ci vole?" dice lui minimizzando
ma io ricordo che la verniciatura della mia bici effettuta con mio fratello ci costò vesciche alle mani per la carteggiatura e schizzi di rosso su ogni indumento.
Non è questo però il tema del giorno bensì il rapporto fraterno tra i nostri pelosi eroi. Domenica notte  la zia era al pronto soccorso di Mestre per assistere il nostro nonno (che è suo papà)  e Dante si stava organizzando per andare a riprenderla, cosa non semplice perché il camper sta in terraferma e da Venezia di notte puoi solo raggiungerlo con la bici o facendoti il Canal Salso (che unisce Venezia a Mestre) in barca. Con questa seconda variante però devi lasciare il motore sulla barca e in quella zona rischi di ritrovarne due.....  Così bestemmiando aveva approntato la graziella che dopo l'uso si carica agevolmente su qualsiasi mezzo a motore. I gatti erano rimasti sul terrazzone e io, che davo gli ultimi ritocchi alla tesi mi ero quasi scordata di loro. Tra l'altro sul terrazzo spira un aria divina, ma se accendi la luce ti mangiano le zanzare, mentre in casa sopravvivi solo a 1 metro dal ventilatore. Quando mi sono ricordata di loro era l' una di lunedì e alla porta del terrazzo cui si accede  con l'ultima rampa di scale si è presentato solo Balena. Esserino ha sempre qualche attrazione da seguire e così ho pensato di portare il rotolo giù e di recuperare lo smilzo con un secondo viaggio. Quando però Balena è arrivato davanti all' entrata dell'appartamento si rifiutava di varcare la soglia  gonfiava la coda e voleva continuare a scendere le scale. "Che sia entrato un ladro?" ho pensato   e subito ho cercato il cellulare per chiamare polizia o carabinieri. Dovevo però avere almeno un sospetto minimamente concreto e così ho iniziato a fingere di parlare a voce alta al telefono ma non ho sentito  alcun rumore sospetto. Del resto cinque minuti prima ero nell' appartamento al piano superiore e avrei sentito dei movimenti,  così ho acceso la luce, ho ispezionato le stanze: tutto OK. Nel frattempo il gatto aveva sceso le scale e io, un po' nervosa per la situazione paventata l'ho afferrato e l'ho riportato in casa di peso. Poi sono tornata in terrazzo ma Esserino non arrivava, dopo varie ricerche infruttuose che consistono in una ben precisa routine: salire sul torrino superiore, ispezionare tutti i cornicioni e i terrazzini dell' ultimo piano sui quali può esser disceso senza essere capace a risalire. Nulla. Scendo le scale temendo che mi sia passato tra le gambe quando ho aperto a Balena e sia sceso senza che io lo vedessi. Poi sento miagolare forte, "dev'essere lui!" penso ma il miagolio viene dalla porta di casa e Balena sta facendo di tutto per appenddersi alla maniglia e uscire. Improvvisamente mentre lo sto redarguendo per tanta impertinenza sento ancora un miagolio lontano. Balena in questo momento è zitto. Non ci sono dubbi il pianto viene dal basso, lascio andare il rotolo, scende ancora le scale. Vado anch'io in basso finoal portone che si affaccia su un cortile interno prima di accedere all' esterno. Esserino è in piedi appoggiato alla porta a vetri e miagola con tutte le sue forze. Non può essere caduto dal tetto come accadde al fratello da piccolo, deve aver sceso le scale e trovato il portone aperto ma non m i pare proprio che mi sia passato davanti. Forse miagolava spazientito per il mio ritardo e qualcuno dell'altra scala deve avergli aperto la porta (hanno anch'essi un accesso al terrazzone), indagherò. Per il momento dato che zia e Dante sono assenti decido di dormire in mezzo a loro. Non è finita, sulla porta della camera il rotolo mi colpisce alla caviglia con una testata che pare un pugno, poi miagola con tono di rimprovero e gratta il pavimento di legno. "Hai ragione Balena! Basta una scatoletta di tonno con sorcio per ricompensare il tuo nobile gesto fraterno?"

Sendo che ancune vote si ava un fratelo nintenigiente ma tantisimo nintenigiente che eso instudia senpe e si perdiscie speso sedo eso causamento dela suia nintenigienzia chi ava da solussionare i problemamenti da eso incausati?

ME unicisima enstenzione dela adamaturgica sanpa del Sinior Gato Eternisimo

4 commenti:

  1. :O Il mistero dell'Esserino scomparso. Un giallo veneziano.

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  2. Sbaglio o si era perso un'altra volta? redcats

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  3. non dire gato finché non sia rientrato
    ciao

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  4. Vedo che il senso di affratellamento di Balena è molto migliorato: in uno dei primi post che ho letto ricordo che il povero Esserino era intrappolato in non so che angoluccio del tetto e disperava di riportare la pelliccia in casa, e intanto Balena mangiava tonno a quattro palmenti e se Dante non si faceva venire il presentimento, Esserino sarebbe ancora lì...

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