Ma che cosa abbiamo noi Veneti da condividere coi romani arruffoni e sguaiati, con i toscani beceri e saccenti, coi liguri avari e presuntuosi con i napoletani abituati a convivere con topi, rifiuti tossici, delinquenza da strada e camorra, calabresi e siciliani esportatori di cartelli mafiosi e ndranghetisti? E perfino coi lumbard che si son fatti macellare dal virus non vorremo aver niente a che fare. Soli, isolati, ricchi, questo ci piacerebbe, una sorta di Slovenia in Italia, questo sogniamo.
Guardate ad esempio, mentre tutti si affannano coi problemi della scuola, come abbiamo brillantemente risolto i problemi qui.
Ecco i ragazzi del liceo artistico a San Trovaso Venezia
ecco lo smaltimento dei banchi vecchi:
Dani
Presa dall' orgoglio nazionalistico quasi scordavo la vita privata di Sherlock che ho appena messo in cineteca.
Di seguito il commento tratto da my movies
Vita Privata di Sherlock Holmes
Una donna si presenta a Sherlock Holmes chiedendogli di ritrovarle il marito, un ingegnere belga, misteriosamente scomparso. Il celebre detective si reca in Scozia con il suo fido Watson e nelle acque del lago di Loch Ness scopre il prototipo di un sommergibile che gli inglesi hanno camuffato in mostro per impedire ai tedeschi di identificarlo. Scopre anche che la donna, che aveva denunciato la scomparsa del marito, è in realtà una spia tedesca che si è servita di lui per scoprire il nascondiglio del sottomarino. Ovviamente, il nostro farà fallire il piano della bella spia.
Da un manoscritto segreto del dott. Watson (Blakely) emergono avventure inedite di Holmes (Stephens). Hanno tutte a che fare con donne. È un film sullo svelamento delle apparenze: la vedova belga Mme Valladon si rivela la spia tedesca Ilse von Hoffmanstahl dopo essersi fatta passare per Mrs. Ashdown; il cigno del balletto di &8 ajkovskij è in realtà, su un altro lago, una principessa, i frati trappisti sono spie e così via. A una domanda non si dà risposta: l'ambiguità e la misoginia sentimentali di Holmes (e forse di Wilder) derivano da una omosessualità repressa oppure da una diffidenza verso le donne, non perché non le ami, ma perché le ama troppo? È uno Sherlock Holmes diverso dai soliti quello che Wilder e il suo fido sceneggiatore I.A.L. Diamond propongono, e non soltanto perché, nei momenti di spleen , si fa con una soluzione di cocaina al 7 per cento come nel romanzo (1973) di Nicholas Meyer e nel film (1976) di Ross che ne deriva. Fioco e raffinato, con reminiscenze dell'Hitchcock inglese calate in modi così squisitamente decorativi da sfiorare la calligrafia, potrebbe essere intitolato, come scrisse un maligno critico americano, A qualcuno piace tiepido . Ma nella sua malinconia di fondo c'è una vena macabra che potrebbe sottendere una pulsione di morte: è inquietante sotto la sua vernice di stravaganza. Già potato dalla United Artists che lo distribuì, il film ha subito qualche taglio nell'edizione italiana. 12 minuti sono stati reinseriti nell'edizione USA su DVD.
A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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Redazione: Dani Livorno on line dalle ore 19:00 alle 20:00
Credo che in considerazione di tanta subdola ironia il gran concilio della Serenissima possa decidere per un tuo esilio. Livorno e il Bar Nado per esempio.
RispondiEliminaMi domando se quei banchi non potessero essere usati? Erano a due posti? bastava sedercisi in uno solo! NOn spendo ezza parola sugli imbecilli accalcati in attesa della campanella quando attaccheranno al loro collo quella degli appestati metteranno giudizio...forse.
Buona Giornata
Giovanni Martinelli
Incredibile, dementi i giovani e dementi o forse solo bassamente interessati quelli che hanno voluto i banchi per forza.
RispondiEliminaTanto per restare in tema, visto che li reputo più truffatori che politici me la mettereste la truffa del secolo?
Un caro saluto
Giacomo (vi seguo sempre ma ho avuto poco tempo per scrivere).